Quando ha pronunciato quel «semo tutti de ’n sentimento», per un attimo è sembrato rubare il mestiere al capofacchino Sandro Rossi. Ma come si dice, ubi maior minor cessat. E un po’ anche viceversa, perché pure loro stavano lì per nome di una santa. Tanto che lui gli ha perfino consentito di rompere il protocollo. L’occasione era di quelle che capitano rarissimamente: i Facchini di Santa Rosa ricevuti in udienza privata da Papa Francesco, che ha dimostrato di conoscere a menadito ogni particolare della festa. Loro non potevano non servire l’invito. «Santità, la aspettiamo il 3 settembre». E Francesco? Non ha detto no.
C’erano tutti: oltre a Rossi il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini e 200 Facchini, l’ideatore della Macchina Raffaele Ascenzi, i costruttori Vincenzo e Mirko Fiorillo, la sindaca Chiara Frontini, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, i minifacchini e ovviamente il vescovo Orazio Francesco Piazza. «Siamo stati con Francesco circa mezz’ora.
Mecarini e Rossi gli hanno consegnato un ciuffo, i costruttori il bozzetto di Gloria, altri doni sono arrivati dalla Rete. «Gli ho spiegato che il ciuffo è il copricapo che si mettono i Facchini quando stanno sotto la Macchina - continua il presidente del Sodalizio - e che il 3 settembre la aspettiamo a Viterbo». Francesco ha reagito così all’invito, «annuendo con la testa, come per dire speriamo. Della festa sapeva tutto, ha pensato il vescovo a fargli conoscere la festa». Dopo quello informale, adesso sarà la Curia a effettuare l’invito ufficiale. «I Facchini sono tutti stracontenti, c’era un clima da 3 settembre». La gestazione dell’evento di ieri nella sala Clementina è stata velocissima, appena un paio di mesi. «Avevamo detto al vescovo che ci sarebbe piaciuto incontrare il Papa in udienza generale. Alla fine ce ne ha organizzata una privata, cosa rara che non ci aspettavamo: dobbiamo ringraziarlo veramente di cuore». Avere il Papa il 3 settembre con l’esordio di Dies Natalis? «Sarebbe il massimo, noi ci speriamo sempre».
Francesco ha speso belle parole per i suoi ospiti. E anche per Santa Rosa. «Abbiamo bisogno di santi così, anche oggi - ha detto - persone che non stanno in pantofole sul divano ma che, ardenti del desiderio incontenibile di vivere e annunciare il Vangelo, con passione diventano contagiose nella santità». Infine l’incitamento ai Facchini: «Voi, mostrando a tutti col “Trasporto” quanto è grande l’esempio di Santa Rosa, attraverso di Lei fate conoscere il Vangelo di Gesù». Ma «un’impresa così grande nessuno può realizzarla da solo, proprio come dicono i vostri statuti e come ricorda uno dei motti che scandite insieme durante il cammino “Semo tutti de ’n sentimento”. Grazie per ciò che fate».