Pronto soccorso, resta l'emergenza medici: la Asl si affida di nuovo alle ditte esterne per 700mila euro

Pronto soccorso, resta l'emergenza medici: la Asl si affida di nuovo alle ditte esterne per 700mila euro
di Federica Lupino
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Venerdì 16 Giugno 2023, 05:20

Continua l’emergenza camici bianchi nei pronto soccorso della Tuscia. E per fronteggiarla, la Asl di Viterbo lancia la seconda manifestazione di interesse per reperire medici esterni all’azienda, in attesa che le procedure interne di assunzione si concludano. E l’affidamento costerà ben più chiaro rispetto a quello dell’anno scorso: il totale è di circa 700mila euro, ovvero un “incremento di spesa stimato in circa 285.400 euro in quanto trattasi di servizio non previsto, vista la gravissima carenza di personale medico di emergenza/urgenza indispensabile allo svolgimento di tutte le attività necessarie per garantire i Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr).

Un po’ di cronistoria per inquadrare la vicenda. È dal 2019 che la Asl sta cercando di coprire i posti mancanti nei pronto soccorso di Viterbo, Tarquinia e Civita Castellana. Diversi avvisi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato o determinato, nonché bandi per la mobilità si sono susseguiti con scarsissimi risultati. Si è fatto anche ricorso agli incarichi libero-professionali a medici con partita Iva.

Ma vista l'insufficienza di riscontri, la Asl è stata costretta a correre ai ripari, cercando fornitori esterni di medici. Alla prima manifestazione di interesse, lanciata a dicembre 2022, ha risposto solo la coop Altavista che ha iniziato la somministrazione di camici bianchi nei pronto soccorso della Tuscia il 10 gennaio 2023 per tre mesi e un importo di 256mila euro circa. Subito prevista la possibilità di proroga per ulteriori due mesi, effettivamente attivata per altri 170mila euro (Iva esclusa).

Proroga scaduta a metà giugno.

E siamo alla fase odierna. In ballo ci sono gli ultimi due tentativi di reperire personale. Il primo, un concorso pubblico per 15 di posti di dirigente medico nella disciplina Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza, conclusosi il 26 maggio e vinto da 3 medici, non ancora operativi però (è stata chiesta alla Regione Lazio – come prevede la normativa - preventiva autorizzazione per procedere all’approvazione della graduatoria di merito e all’assunzione). Il secondo escamotage è la richiesta – i cui termini sono ancora aperta - rivolta a medici specialistici ambulatoriali, già dipendenti della Asl, a svolgere “le attività di pronto soccorso aziendali, oltre il normale orario di servizio, con scadenza per la presentazione delle domande alla data del 28/06/2023”. Straordinari su base volontaria, insomma.

Ebbene, nelle more di queste due procedure, il direttore dell’Unità operativa ha chiesto “di attivare tutte le procedure necessarie per il reclutamento di personale medico, anche affiliati a ditta esterna, disponibili ad essere inseriti nei turni di guardia medica dal 16 giugno, al fine di evitare la messa a rischio di un servizio pubblico di emergenza/urgenza quale il Pronto soccorso”. Da qui la necessità di reperire un altro operatore che somministri i medici “per la durata di mesi 12 o minor periodo, nelle more dell’assunzione di medici ovvero altra modalità di reclutamento personale”.

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