Da tre a uno, nel giro di pochi mesi. E adesso “la situazione ‘file’ dal medico di famiglia a Castiglione in Teverina non è più sostenibile”, come testimonia una assistita. Una condizione di enorme disagio confermata dal sindaco Leonardo Zannini: “Ho più volte segnalato alla Asl la problematica. Ho scritto e ho avuto diversi colloqui: nel corso dell’ultimo mi è stata prospettata una soluzione, ma di ufficiale non c’è nulla”, annuncia il primo cittadino.
A fine 2021 il decesso di Roberto Caiello, poi il pensionamento di due colleghi. A coprire una popolazione di circa 2.300 abitanti è arrivata solo la dottoressa Maria Despa. “Ma nonostante la sua buona volontà, visto che visita tutti anche oltre gli orari stabiliti – continua la lamentela della cittadina - il fatto che si sia passati da tre medici ad uno genera file molto più lunghe e persistenti. Inoltre, data la ristrettezza degli spazi a disposizione, le persone sono costrette a stazionare all'esterno o addirittura per strada”.
La castiglionese prosegue il suo ragionamento così: “Considerato che chi va dal medico o è anziano o sta poco bene o, molto spesso, entrambe le cose, non mi sembra che si possa più consentire una situazione del genere, anche considerando che stiamo andando incontro alla cattiva stagione”. L’appello è a “porre rimedio a questo davvero grave disagio per la parte più fragile della popolazione, per esempio trasferendo lo studio del medico di famiglia all'interno di una struttura adeguata, come le ex scuole elementari”, propone.
Il sindaco, intanto, da mesi pungola la Asl. “È vero che la carenza di medici di medicina generale è una piaga che interessa tutta Italia ma come amministratori – sostiene Zannini – dovremmo ricevere risposte più celeri da parte dell’azienda sanitaria.
Intanto visto che Despa ha già 1.575 assistiti, molti castiglionesi sono costretti a rivolgersi a medici nei paesi vicini. Ma chi è più anziano non può farlo. “Quanto accade nel paese della Teverina – commenta Michele Fiore, segretario della Fimmg, il sindacato di categoria – purtroppo non stupisce. A breve un simile quadro si delineerà anche a Caprarola e Carbognano. Il punto è ormai purtroppo noto: mancano i giovani colleghi. E sarà così almeno per i prossimi due anni”. Della vicenda si parlerà nella riunione del Comitato aziendale in programma il 15 settembre.