La Ternana e la carenza di punte centrali, il reparto più affollato di inizio stagione decimato da cessioni e infortuni

La Ternana e la carenza di punte centrali, il reparto più affollato di inizio stagione decimato da cessioni e infortuni
di Paolo Grassi
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Marzo 2023, 00:45

Partiti con la stoffa per confezionare un cappotto, ora non ce ne sta più nemmeno per farci un cappello. E' così, che in questo periodo nero di risultati la Ternana si ritrova a soffrire ogni settimana giocando senza punte centrali di ruolo. Di conseguenza, di gol se ne segnano pochi e fuori casa non si segna proprio più. Tante volte si è fatta sentire la mancanza di un uomo davanti capace di cercare l'ultimo e decisivo tocco. Mentre mister Cristiano Lucarelli è pronto a chiedere (lo farà pubblicamente) ai tifosi di accorrere numerosi allo stadio domenica per tifare Ternana contro il Bari, c'è una realtà che appare paradossale se solo si pensa che a inizio stagione la Ternana aveva addirittura sei punte centrali in rosa. Strada facendo, questo numero è sceso addirittura a zero, come accadeva fino alla partita con il Benevento. A Genova, almeno, Lucarelli aveva recuperato Alfredo Donnarumma, non ancora pronto per un'intera partita. Per questo, è ora importante riuscire a recuperare per la partita con il Bari l'altro attaccante centrale infortunato, Andrea Favilli. Lucarelli contava di recuperarlo già a Genova, ma non ce l'ha fatta. Tra oggi e domani, però, potrebbe tornare ad allenarsi in gruppo. Infortuni, cessioni, scelte. Tutto questo ha portato, nei mesi, a far passare la batteria di punte centrali da sei a zero (si spera che, almeno, siano due domenica). Ad agosto si prendeva in prestito proprio Favilli, settimo attaccante centrale, aggiunto a Donnarumma e ad altri che poi sono andati gradualmente via, cioè Jonathan Alexis Ferrante, Stefano Pettinari e i giovani Pietro Rovaglia (di proprietà) e Samuele Spalluto (in prestito dalla Fiorentina). Forse troppi, allora. Ferrante è stato ceduto in prestito al Cesena e si era pensato pure di rimandare indietro lo stesso Spalluto. Ma il giocatore ha chiesto di restare a Terni. Solo che, come Rovaglia, ha poi trovato pochissimo spazio. E così, a gennaio, è arrivato per lui il trasferimento, dalla Ternana al Novara, ovviamente con il placet della Fiorentina. Il mercato invernale ha portato anche a mandare in prestito Rovaglia all'Aquila Montevarchi. Ai saluti pure Pettinari, mandato al Benevento avendo lui stesso chiesto di essere ceduto. E così, considerato che nel frattempo Donnarumma si era procurato un lungo infortunio muscolare a novembre, è bastata la sessione di mercato per ridurre il numero di attaccanti a disposizione a due, Favilli e lo stesso Donnarumma, nel frattempo rientrato da quel lungo infortunio muscolare. In pochi giorni, ancora i muscoli do entrambi gli attaccanti centrali a fare "crack". Nuovo stop per Favilli e poi nuovo guaio per Donnarumma. Questo ha portato prima Aurelio Andreazzoli e poi Lucarelli a ritrovarsi senza punte di ruolo. Ci si adattano Anthony Partipilo e Cesar Falletti, ma faticano, come faticano altri in inserimento. Il risultato è la sterilità offensiva (anche per sfortuna, c'è da dire). Le scelte di cessione fatte a gennaio e considerate figlie di una certa logica, oggi fanno mordere i dorsi delle mani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA