Riassunto delle puntate precedenti. Il consiglio aveva modificato il regolamento in modo da permettere la nascita di centri federali in ogni impianto sportivo comunale, di qualsiasi disciplina. Solo che la piscina era l’unico a rilevanza economica, per cui si era costretti ad affidarlo tramite gara. Come segnalato da Il Messaggero. Tanto che la delibera con l’istituzione del centro federale non è stata più discussa. Oggi quella limitazione viene rimossa con il nuovo comma all’articolo 3, il 5 bis: «Nel caso di attivazione su impianti comunali di centri federali riconosciuti – si legge nella proposta di delibera – non si applica il precedente comma 5 e la gestione sarà disciplinata secondo le modalità previste dal precedente comma 1 bis». In pratica, ora si può fare anche in piscina.
Nel frattempo è arrivata la proroga alla Fin fino al 31 luglio per la gestione provvisoria, scaduta il 30 giugno. «Applicata su cosa – si chiede Ricci – sulla volontà dell’amministrazione di fare il centro Fin?». E’ esattamente così, come recita la determina firmata dal dirigente Luigi Celestini: «Vista la nota del 26/6/2020, con la quale si procedeva alla convocazione della IV commissione per la discussione della proposta di deliberazione 34 del 24 giugno recante “Istituzione centro federale presso la piscina comunale”», che giusto ieri è stata restituita al settore proponente.
Da qui l’indignazione di Ricci. «L’amministrazione – dice - si sta piegando sull’esigenza primaria di affidare la piscina alla Fin. Hanno perso un anno, facendo quel pasticcio segnalato dal Messaggero che li ha costretti a rifare tutto daccapo. Per la gara, come aveva deciso il consiglio, nessuna urgenza, per la commissione sì. Ma va motivata: qual è, dare la piscina alla Fin? L’urgenza sarebbe mandarli a casa». Tutto mentre «consuntivo, bilancio, appalti di verde e rifiuti, Sallupara, possono aspettare».
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