La cultura sui Monti Cimini, Sveva Sagramola apre la rassegna a Oriolo Romano: «La Tuscia verde, territorio da preservare»

La cultura sui Monti Cimini, Sveva Sagramola apre la rassegna a Oriolo Romano: «La Tuscia verde, territorio da preservare»
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Venerdì 28 Settembre 2018, 19:39
Per tutti, il volto di Sveva Sagramola è quello del paesaggio italiano, della cultura del territorio, della televisione che parla di biologia, bellezza, boschi e mari sparsi fra i luoghi più belli di Italia e di Europa. Da vent’anni accompagna i pomeriggi di Rai 3 con “Geo & Geo”, che quest’anno arriva al suo secondo decennio; le sue esperienze le raccoglie in libri, prima con “Secondo Natura” per Mondadori, ora in libreria ad accompagnare le foto alpine di Luca e Pepi Merisio con “Montagna Viva”, per editori Ecra. Si apre con lei domani la prima edizione del “Festival della Cultura dei Monti Cimini”, proposto dalla Comunità Montana e da Fondazione Caffeina cultura

«Quel che provo a fare nel libro è una dichiarazione d’amore verso la montagna, una testimonianza di grande attrazione per una dimensione che ho sempre guardato da lontano - visto che il mio luogo di elezione, la mia casa, rimane il mare», ha raccontato l’autrice. «Della montagna amo sopratutto il paesaggio, la natura, mi piace camminare, non troppo alto perché soffro di vertigini: ma è un ambiente che mi affascina e che frequento ogni volta che mi è possibile».

Sveva Sagramola sarà la prima a raccontarsi, sabato 29 settembre alle 18, nella sala polivalente Fortunato Tedesco di Oriolo Romano (Viterbo). «Conosco la Tuscia soprattutto tramite le testimonianze delle persone che vengono nei programmi Tv che ho l’occasione di condurre - spiega Sagramola - e ricordo con affetto le lotte dei cittadini per la difesa della salute dei castagni del monte Cimino, lo sforzo per conservare le aree verdi solo con i metodi biologici più sicuri. Mi viene in mente l’impegno per preservare un territorio che e ricco di cultura, tradizioni e bellezza. Ricordo le bellezze di Caprarola e amo Viterbo, dove sono stata poche settimane fa: è una città meravigliosa».

In vent’anni di televisione ha potuto raccontare molte storie di borghi e di comunità, piccole e grandi, che nel territorio italiano si sono messe a sistema per valorizzare le proprie bellezze naturali, artistiche e paesaggistiche: «E’ fondamentale - continua - che le amministrazioni locali e i comuni creino una rete. Nella mia esperienza, alcuni dei cambiamenti più importanti del nostro paese nascono dal basso: la tutela dell’ambiente, l’ecologia, la conservazione sono spessissimo affidate alle autonomie locali», continua la conduttrice.

«Questo per me significa che certi beni si riescono a preservare al meglio se si fanno le cose ... in comune. E’ proprio il doppio significato dell’espressione che rende secondo me al meglio l’idea: sono imprese che vanno costruite insieme, in collaborazione fra istituzioni e cittadini». Nel libro che Sveva Sagramola presenterà, l’autrice accompagna con i suoi testi un viaggio fotografico che tocca le vette d’Italia dal Monte Bianco all’Etna, dai bianchi mozzafiato dei ghiacciai, ai verdi dell’Appennino, fino alla lava di monti che in realtà sono vulcani.

«E’ stato bello poter fare un viaggio insieme alle fotografie di un artista del paesaggio alpino come Luca Merisio e all’esperienza di un veterano come suo padre, Pepi», racconta Sagramola, «Con questo libro mi è sembrato di potermi avvicinare al cuore della montagna, un ambiente che nasce di per sé chiuso e che a volte vive dei suoi isolamenti: e spesso sono proprio isolamenti di questa natura a rendere le valli e i paesi di montagna simili a degli scrigni. Nella società urbanizzata capita che perdiamo il contatto con le altre persone: è invece in questi ambienti che si riesce a mantenere intatto il valore della vita comunitaria e della dimensione sociale. Nei comprensori piccoli e compatti come quello dei Monti Cimini, con la quale sono contenta di poter coltivare questa relazione, si riesce a conservare il senso del vivere comunitario, la solidarietà istintiva fra le persone, si mantiene la percezione di non essere da soli».
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