Nuovo parco eolico: sì o no? A Farnese indetto un referendum. Si vota domenica 23 luglio. Gli abitanti del paese dell'Alta Tuscia sono chiamati a pronunciarsi sul seguente quesito: “Volete voi che l’amministrazione comunale di Farnese esprima parere favorevole in sede di conferenza di servizi per l’approvazione del progetto relativo alla realizzazione dell’impianto eolico denominato Vallerosa?”.
Si parla di un progetto presentato circa un anno fa alla Regione Lazio per la valutazione di impatto ambientale. L’istanza arriva dalla società Fri-El, un gruppo italiano specializzato nella produzione di energie rinnovabili. Previsto un impianto "costituito da sette aerogeneratori e avente potenza nominale pari a 29.4 MW, nei comuni di Farnese e Valentano (rispettivamente: sei pale e una pala, ndr)”. Ogni turbina è alta 200 metri. Interessati anche i comuni limitrofi (Ischia, Canino, Cellere, Tessennano, Arlena, Tuscania) per le “opere di connessione” e altre “infrastrutture”. L'impianto sarà collegato alla rete di trasmissione nazionale. Producibilità stimata: 83.300.000 kWh/anno.
Il referendum, indetto dal consiglio comunale di Farnese con apposita delibera, è una novità assoluta nel Viterbese, dove da alcuni anni si assiste a un boom di richieste per lo sviluppo delle rinnovabili da parte di svariati investitori. Si parla di “consultazione popolare”. Il via libera con decreto del sindaco Giuseppe Ciucci.
La procedura per il parco eolico Vallerosa è nella fase decisiva. Il 16 maggio si è svolta la prima riunione della conferenza dei servizi. L’eventuale autorizzazione si baserà sui pareri espressi dagli enti. Tra questi i Comuni dove sorgerà l’impianto. A oggi la situazione è questa: il Comune di Farnese ha “incaricato un consulente per lo studio degli impatti che potrebbe avere il comune a fronte dell’intervento”, e farà poi avere il proprio parere; da Valentano hanno fatto sapere che la pala prevista lì ricadrebbe in area non idonea. Parola anche ai Comuni limitrofi: per Ischia non ci sono le distanze giuste con i beni tutelati presenti sul proprio territorio; da Arlena e Tuscania “parere preventivo negativo” per “problematiche” di natura tecnica da risolvere, mentre Tessennano ha chiesti chiarimenti sui cavidotti. Tra gli altri enti, il Mic ha preannunciato parere negativo per “criticità” paesaggistiche (la vicinanza con la Selva del Lamone e il lago di Mezzano, l’impatto sulla caldera di Latera) e archeologiche.
La società ha alcuni giorni di tempo per presentare le integrazioni e eventuali modifiche.
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