«Ringraziamo il Coni Lazio per questa opportunità che abbiamo colto con grande entusiasmo e che speriamo abbia un seguito”, sono state le parole della direttrice Mascolo che hanno trovato riscontro con le dichiarazioni del Garante Anastasia, mentre il presidente Viola ha sottolineato la voglia e il desiderio di “far praticare lo sport senza distinzione di età, sesso, razza, grandi e piccoli, uomini liberi o che vivano in una casa circondariale come questa».
Poi, rispondendo alla richiesta di poter replicare l'iniziativa, ha ribadito la disponibilità del Coni Lazio ad operare per dare continuità a quello che viene ormai considerato un progetto vincente. «Ringrazio – ha poi aggiunto – le persone che hanno lavorato a questo progetto, tutti, nessuno escluso, compreso Renzo Lucarini, che non è più delegato Coni in veste ufficiale, ma che si è prodigato per la riuscita della manifestazione».
All'atto conclusivo sono stati presenti gli allenatori Fidal Linda Misuraca e Umberto Battistin, il presidente dell'associazione italiana arbitri della sezione di Viterbo Luigi Gasbarri, il componente del Comitato regionale arbitri Ennio Mariani, il dirigente accompagnatore degli arbitri Pierluigi Amadeo, il maestro di scacchi Gianfranco Massetti, il presidente del sodalizio dei facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini, il responsabile dell'area educativa del carcere viterbese Natalina Fanti. E ancora gli arbitri Andrea Rota e Andrea De Angelis. Assenti per altri impegni istituzionali il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, il presidente provinciale Fidal Sergio Burratti, il maestro di scacchi Massimiliano Marini e gli arbitri Giuseppe La Porta e Cakper Zielinsky.
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