Lo sport entra nelle carceri, nella Casa Circondariale di Mammagialla a Viterbo si è svolto l’atto finale con un triangolare di calcio. Con tre tempi da 25 minuti è calato il sipario su questo progetto firmato da Coni Lazio e dalla Regione iniziato a novembre sotto la guida del tecnico federale Maurizio Forti. Si tratta di una iniziativa che mira ad aiutare, attraverso il calcio e altre discipline sportive, i detenuti a recuperare il senso della vita, delle regole, dell’impegno e del gioco di squadra al fine di reinserirsi positivamente nel tessuto sociale. Le gare state dirette dagli arbitri della sezione Aia di Viterbo; Francesco Celletti, Silvio Settimi e Fabio Settembre. Presenti anche il presidente Luigi Gasbarri e dal cassiere Perluigi Amodeo. Al termine delle gare c’è stata la consegna dei riconoscimenti da parte del delegato del Coni di Viterbo Ugo Baldi, del responsabile tecnico Adriano Ruggiero e del fiduciario Marco Marcucci ai protagonisti.
Omaggi del Coni sono stati consegnati alla dottoressa Natalina Fanti, al direttore Anna Maria Dello Preite a direttore aggiunto Marco Grasselli, al comandante della polizia penitenziaria Dottoressa Mara Foti e al funzionario giuridico dottoressa Teresa Mariotti.
« Il torneo di calcio – ha detto la direttrice di Mammagialla Anna Maria Dello Preite - si colloca nell’ambito delle iniziative promosse dal Coni destinate alla popolazione detenuta e finalizzate a promuovere i valori dello sport come strumento di sviluppo e di inclusione.
Il progetto è stato fortemente voluto dal presidente del Coni Lazio Riccardo Viola:«“Quella della rieducazione attraverso lo sport è una sfida impegnativa - ha detto - e passa attraverso questi progetti che mirano al potenziamento dell’autostima, allo sviluppo del potenziale personale, e al recupero di quei valori come la legalità, la lealtà e la cooperazione. Lo sport come sempre è uno degli strumenti più potenti per evolvere e diventare persone migliori».