Ryanair lancia i voli low cost? No, non è così. Era solo uno dei tanti annunci che caratterizzano la compagnia irlandese che riesce sempre a dare visibilità al suo brand. L’altro giorno tutti i giornali d’Europa hanno parlato della decisione del consiglio d’amministrazione del colosso low cost di iniziare sul serio, dopo mille annunci, i collegamenti con gli Stati Uniti. Certo, si diceva che sarebbero serviti 4-5 anni per i primi voli a lungo raggio a basso costo, però il progetto partiva. Ieri però Ryanair ha fatto marcia indietro, con un comunicato del consiglio di amministrazione che dice testualmente che «non ha mai approvato questo programma, nè intende farlo».
Il problema di questa operazione «voli intercontinentali» è duplice: servono molti aerei che garantiscano bassi consumi, come il Boeing 787 ad esempio, ma servirebbe molto tempo per acquisirli; la concorrenza delle compagnie tradizionali è molto più efficace sull’intercontinentale, a partire da quelle del Golfo che verso l’Oriente, ma anche delle altre verso gli Stati Uniti che offrono voli a 400 euro dall’Italia (con le offerte migliori), limitando dunque il margine di manovra di una compagnia a basso costo.