Ryanair, nuove basi a Trieste e Reggio Calabria (19 scali in Italia). O'Leary: «In Europa resteremo in 4»

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Ryanair, nuove basi a Trieste e Reggio Calabria (19 scali in Italia). O'Leary: «In Europa resteremo in 4»
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Martedì 23 Gennaio 2024, 15:14 - Ultimo aggiornamento: 17:57

Ryanair scommette sull'Italia e apre due nuove basi a Trieste e a Reggio Calabria, portando il totale degli scali serviti da 17 a 19. Non conferma l'entità dei nuovi aeroporti l'amministratore delegato Michael O' Leary, che nemmeno lo smentisce e che sarà tra 2 giorni nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia. Proprio lì, con molta probabilità, ufficializzerà l'annuncio. L'operazione, del resto, rientra nella strategia di «crescita organica» del gruppo. O' Leary non punta ad acquistare compagnie ma aerei, allargando la rete delle basi. «Nei prossimi due anni - spiega - ci sarà un consolidamento delle compagnie aeree. 

Ryanair apre due nuove basi a Trieste e Reggio Calabria

Ryanair, i 4 gruppi per O'Leary

È in parte già successo con l'acquisto di Alitalia da parte di Lufthansa, poi Iag (British e Iberian, ndr) comprerà Tap in Portogallo ed Air France e Klm una quota del 25% in Sas». «Alla fine - conclude - ci saranno 4 grandi gruppi: Lufthansa, Air France-Klm, Iag e Ryanair, che sarà la più grande compagnia low-cost».

Secondo O'Leary «Wizz sarà venduta a qualche compagnia mediorientale e EasyJet a Air France-Klm o a Iag». Quanto all'Italia, il gruppo «per la prima volta ha un consigliere non esecutivo italiano e donna, l'ex amministratore delegato di Enav, Roberta Neri, che - spiega O' Leary - sarà parte del nostro impegno a investire nel paese». «Vogliamo incontrare il presidente del consiglio Giorgia Meloni - sottolinea - per spiegarle che vogliamo crescere del 50% nei prossimi cinque anni in Italia, passando da 50 a 75/80 milioni di passeggeri, ma occorre che la tassa d'imbarco sia abolita, perché grava interamente sui passeggeri e ostacola la crescita».

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Ryanair, le dinamiche dei prezzi 

A questo proposito O' Leary chiarisce come il gruppo «investirà laddove sarà abolita la tassa sugli imbarchi», cosa che è stata fatta dallo scorso primo gennaio, per effetto della finanziaria, nelle regioni autonome, tra cui la Sicilia e la Sardegna, dove Ryanair ha già una base, e il Friuli-Venezia Giulia. Secondo O' Leary è sulla tassa che il governo deve intervenire anziché puntare il dito sulle tariffe. «Non abbiamo mai cospirato con Alitalia e con nessuna compagnia - sottolinea - e quella dell'algoritmo sulle tariffe è una notizia spazzatura». Anche i ribassi tra l'80 e il 90% dopo le festività natalizie non sono altro che «il mercato», in quanto «dopo le Feste ci sono i saldi e così è per viaggiare in aereo». «Cercano l'algoritmo - conclude - e non vedono la tassa sugli imbarchi che grava tutta sui passeggeri».
 

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