Covid, continua la risalita, colpa di Omicron2 e un'altra possibile variante

Covid, continua la risalita, colpa di Omicron2 e un'altra possibile variante
di Fabio Nucci
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Domenica 6 Marzo 2022, 09:34

PERUGIA Da una parte una maggior diffusione della variante Omicron 2, dall’altra l’allentamento delle restrizioni. Nel laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Perugia, diretto dalla professoressa Antonella Mencacci, non c’è particolare preoccupazione sull’andamento della curva che, rispetto a quella nazionale, stenta a prendere un deciso andamento verso il basso. Ieri intanto sono stati comunicati altri 987 casi e tre decessi. Sul versante profilassi, nei primi 4 giorni di somministrazioni, Novavax ha fatto cambiare idea a 174 assistiti.
Potrebbero essere disponibili già domani i dati sugli ultimi sequenziamenti fatti al laboratorio di Microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia e per i quali si attende il riscontro dell’Izs di Teramo. L’ultima serie di analisi genetiche ha rivelato una presenza del lignaggio Omicron BA.2 nel 60% dei tamponi “indagati”. Ma come chiarito dalla professoressa Mencacci, non si tratta di un campione significativo essendo il sequenziamento effettuato su materiale prelevato da tamponi selezionati tra quelli che afferiscono al laboratorio del capoluogo e riferiti per lo più al perugino e parte del territorio della Usl Umbria 1. L’idea è comunque che tale prevalenza dell’evoluzione della mutazione sudafricana possa emergere anche da questa ulteriore tornata di sequenziamenti.
La curva epidemica intanto continua la sua lieve risalita e anche l’ultimo bollettino, riferito al testing di venerdì, indica 987 nuovi contagi, con l’incidenza settimanale per 100mila abitanti che in cinque giorni è passata da 602 a 675 casi, mentre la media mobile è tornata sopra 800. Parallelamente, è risalito il tasso di positività dei tamponi: venerdì ne sono stati processati 7.804 con una diagnosi di infezione in quasi 13 casi su 100. Dalla struttura ospedaliera perugina tuttavia non traspare particolare preoccupazione, anche in considerazione dell’allentamento che si è avuto nelle misure restrittive: dall’abbandono delle mascherine all’aperto alla maggiore mobilità e socialità (vedi discoteche), passando per un generale lieve abbassamento della guardia. Gli indicatori epidemici di gravità, nel frattempo, si mantengono sotto controllo, in particolare i dati ospedalieri. Sono infatti scesi a 136 i ricoveri ordinari, come a inizio gennaio, tra i quali si segnalano 4 assistiti dei reparti ostetricia e pediatria, 5 degenti entrati in ospedale per altre patologie e poi risultati positivi. Stabili a 5 i posti letto occupati in terapia intensiva, ma con due ingressi a reparto. Infine, si registrano altri tre decessi, ma la curva da ormai dieci giorni oscilla tra i 16 e i 21 casi settimanali.
Capitolo profilassi. L’ultimo arrivato Novavax, in quattro giorni ha convinto 174 persone a vaccinarsi ed è il dato più alto considerando le altre marche. Dal primo al 4 marzo, infatti, si contano 36 nuovi vaccinati pediatrici, 16 con Moderna e 105 con Pfizer. E dopodomani, una spinta si attende anche dalla vaccinazione “mobile” che da martedì a domenica 13 marzo sarà garantita in 12 comuni medio-piccoli.

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