Un’idea made in lockdown fa nascere a Trevi una distilleria figlia di una terra dove nel Novecento venivano raccolte bacche di ginepro destinate ai migliori produttori di gin inglesi

Un’idea made in lockdown fa nascere a Trevi una distilleria figlia di una terra dove nel Novecento venivano raccolte bacche di ginepro destinate ai migliori produttori di gin inglesi
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 23 Febbraio 2022, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 17:09

TREVI - Se tre è il numero perfetto il genius loci ha trovato casa a Manciano di Trevi. E lo ha fatto sviluppando e concretizzando un’idea sviluppata durante il lockdown Ed ha preso forma legando passato, presente e futuro, divenendo “Green Heart Distillery”. Una distilleria “Cuore Verde” non poteva che prender casa del Cuore Verde d’Italia, appunto l’Umbria. Il progetto nasce e si sviluppa, ancor prima di essere azienda, come una visione quella di una entità capace di inglobare e raccogliere in sé le pregevolezze di una terra antica, le sue tradizioni, ed il suo sapere tramutato nel tempo in eccellenza, rispettandone e mantenendone le caratteristiche. La mission è semplice quanto ambiziosa: rendere dispensabili i sapori, gli odori e le evocazioni di questo nostro splendido territorio. “Green Heart” nasce dalla comunione di intenti di tre, appunto il numero perfetto, realtà umbre preesistenti che condividono gli stessi valori: Rare Cocktail House di Foligno e da Trevi San Pietro a Pettine e Frantoio Ciarletti ad essi si aggiunge l’estemporanea presenza di un bancario pentito che ha attraversato mari, cucine e biblioteche. Il cuore della produzione risiede a Manciano (100 abitanti circa) piccola frazione del Comune di Trevi, incastonata tra il colle e il monte e nota per la produzione di eccellenze (olio e tartufo nero pregiato in primis) ormai conosciuti ovunque. Le montagne che la sovrastano sono ricche di Gineprai autoctoni, che producono una varietà di bacche considerate tra le migliori al mondo. La memoria storica ancora viva negli ultimi abitanti del luogo ricorda che nei primi decenni del Novecento venivano raccolte di bacche di ginepro che prendevano poi la strada verso i migliori produttori di gin inglesi. Green Heart Distillery ha tra i suoi intenti genetici quello di far conoscere e rivivere questo importante aspetto storico-sociale ancora sconosciuto ai più. “Il centro produttivo stesso – viene spiegato - è stato designato e progettato nel nome della tradizione, della territorialità e della artigianalità.

La scelta è figlia, non solo, del nostro attaccamento alle tradizioni ma è inevitabile conseguenza del nostro set di valori legati ad ambiente, sostenibilità e circolarità. Nulla viene sprecato, tutto viene riciclato ed riutilizzato. Il legame tra Green Heart Distillery e Manciano è ben più profondo del semplice approvvigionamento di materia prima e di un rapporto di filiera locale. Le due realtà si svilupperanno in maniera simbiotica, come un organismo unico. La linfa vitale sarà la valorizzazione della storia, delle tradizioni del capitale culturale e naturalistico ed ovviamente di quella umanità che è portatrice di questa memoria. Il nostro sarà un armonico connubio di modernità e tradizione”.

L’IMPEGNO

“La valorizzazione dei luoghi – viene ribadito -, la conservazione delle bellezze naturali in un’ottica di apertura e condivisione con tutti gli interessati, sono parte integrante del nostro impegno. Offriremo un servizio che va ben’ oltre la produzione di prodotti alcolici e non. Gli ospiti potranno soggiornarne, passeggiare tra i boschi umbri attraverso percorsi che circondano le nostra struttura, toccare con mano le materie prime poi utilizzate all’interno della distilleria, assistere ad un processo produttivo, saranno esperienze emozionanti e coinvolgenti. Eventi di degustazione, workshop e masterclass sono in programma sia all’interno sia all’esterno della struttura. Le “cacce al tartufo” sono richiedibili da visitatori intenzionati a provare un’emozione del tutto coinvolgente che solo il contatto diretto con la natura può generare. Un’ulteriore possibilità è quella di provare i prodotti alcolici e non”. Il tutto in un progetto di filiera che riassume nella Green Heart le anime che l’hanno pensata e realizzata trasformando il 3, numero perfetto, nell’uno.

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