Treofan, i lavoratori in consiglio comunale: «Qualcuno fa il gioco di Jindal». Attesa per closing con Hgm e convocazione al Mise

Treofan, i lavoratori in consiglio comunale: «Qualcuno fa il gioco di Jindal». Attesa per closing con Hgm e convocazione al Mise
di Lorenzo Pulcioni
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Martedì 8 Novembre 2022, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 07:21

«Qualcuno sta facendo il gioco di Jindal». Lavoratori Treofan in presidio spontaneo sotto Palazzo Spada prima del consiglio comunale. L'iniziativa nata sulle chat What'sApp segue il presidio a Piazzale Donegani a cui avevano partecipato una cinquantina di lavoratori. E' durato circa venti minuti l'incontro della delegazione dei lavoratori con i capigruppo, il sindaco Leonardo Latini e il presidente del consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti.

Parlano di sindacato spaccato e della trattativa con Hgm: «Dopo due anni tante promesse, ma tutto è rimasto invariato - dice Mauro Menciotti - siamo ai titoli di coda, Comune e Regione ci devono delle risposte. La cassa integrazione scade a febbraio, non sappiamo nulla di questo closing e della convocazione al Mise. Sembra che qualcuno stia facendo il gioco di Jindal, è questa la nostra paura più grande ma non abbiamo intenzione di farci prendere ancora in giro». I lavoratori lamentano le promesse non mantenute e soprattutto che ai vertici Jindal è stato permesso di smantellare, di fatto, la storica tradizione ternana sulla chimica. Se prima si parlava di reindustrializzazione, la parola d'ordine poi è diventata ricollocazione. Mentre adesso la domanda che aleggia è «che fine dobbiamo fare?». Se lo chiede Silvia Jarens: «La famosa cabina di regia che doveva controllare e tenerci informati non l'abbiamo mai sentita» puntualizza. Se lo chiede anche Vittorio Bellaccini: «Ho 58 anni e da 35 sono in Treofan. E' come essere cacciati di casa, una sensazione veramente brutta. Siamo capitati uno dei periodi peggiori: prima il Covid e le trattative in call, poi la guerra e i rincari sulle materie prime che rendono un'impresa per chiunque investire dovendo affrontare certi costi».

La sensazione per i lavoratori è che le acque si siano calmate troppo. «Preoccupazione condivisibile» ha detto di fronte ai lavoratori il presidente Ferranti che, vista l'eccezionalità della situazione, ha acconsentito a una breve audizione nonostante non fosse stata calendarizzata come previsto dal regolamento. Di fronte al sindaco e ai capigruppo, i lavoratori hanno esternato tutta la loro frustrazione: «Vediamo disinteresse da parte del sindacato, della politica, della Regione e anche della città - hanno detto al sindaco Latini - non siamo sostenuti da nessuno, solo sporadici e a volte bizzarri contatti con il liquidatore». Il sindaco ha ammesso: «In cabina di regia molte delle proposte non hanno trovato effettiva soluzione. L'unica pista concreta ad oggi è quella di Hgm, qualche giorno fa il business plan era all'esame dell'advisor e del liquidatore. Ad oggi l'unica proposta concreta è quella. I costi del sito? Quello è il problema. Utilizzare soldi pubblici nel privato non è banale.

Il sito ha potenzialità, ma ci vogliono investitori e capire come portare a terra i fondi da intercettare».

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