TERNI - Nessun accertamento tecnico è necessario per ricostruire la dinamica dell’incidente che, il 28 gennaio, è costato la vita a Manuel Galeazzi.
Quella sera il 36enne di Macenano di Ferentillo, che si immetteva sulla Valnerina dal parcheggio della Cascata delle Marmore, fu sbalzato dalla sua Smart ridotta a un ammasso di lamiere dopo che sull’utilitaria piombò l’Alfa 147 condotta da un 24enne arrestato per omicidio stradale aggravato, fuga e omissione di soccorso.
Il sostituto procuratore, Raffaele Pesiri, titolare del fascicolo, non ha ritenuto necessario disporre una perizia tecnica sui resti delle due autovetture e sul luogo del tragico schianto costato la vita a Manuel, che lascia una figlia in tenera età.
Per il pm, Pesiri, la dettagliata relazione dei vigili urbani, che si occuparono dei rilievi, è sufficiente ai fini delle indagini che sono ancora aperte ma che a breve si chiuderanno con la notifica del 415 bis. Solo in quel momento i legali della famiglia della vittima, Luca Leonardi e Marco Fogliano, potranno avere accesso al corposo fascicolo della procura che ricostruisce nei minimi dettagli la dinamica dell’impatto che ha spezzato per sempre i sogni di Manuel.
Flavius Marcel Ardelean, il 24enne romeno che era alla guida della 147, che vive a Ferentillo e che sparì per diverse ore e poi fu trovato e ricoverato in ospedale, da quasi tre mesi è in una cella del carcere di Sabbione.
Per l’accusa sostenuta dalla procura e sposata dal gip, Chiara Mastracchio, il 24enne guidava l’auto sotto l’effetto di alcol e cocaina.
Sotto accusa anche l’elevata velocità, testimoniata dal tachimetro dell’Alfa che, dopo l’impatto con l’utilitaria di Manuel, si è fermato a 120 chilometri orari. Più del doppio della velocità consentita in quel tratto della Valnerina.
Dopo lo schianto il 24enne, nonostante fosse rimasto ferito, tentò un’improbabile fuga attraverso i sentieri della Cascata delle Marmore. I poliziotti gli dettero la caccia per ore e lo ritrovarono solo alle 5 della mattina seguente lungo la statale 79, all’altezza del bivio per Miranda.
Portato in ospedale fu sottoposto alle analisi, che restituirono la positività all’alcol e alla cocaina. Poi il fermo disposto dal pm, Pesiri e convalidato dal gip, col 24enne che, piantonato in ospedale, una volta dimesso era stato portato in carcere a Sabbione dove è ancora detenuto.
Ad assisterlo l’avvocato Tommaso Filidei.