Pusher in guerra per il mercato di Terni, dopo la rissa accoltellato marocchino con 3000 euro nelle mutande

Pusher in guerra per il mercato di Terni, dopo la rissa accoltellato marocchino con 3000 euro nelle mutande
di Co.Vi.
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Settembre 2023, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 08:56

TERNI Una guerra tra bande di pusher nordafricani è in atto da mesi per la gestione dello spaccio nel bosco sotto il borgo di Cesi, che frutta ogni giorno migliaia di euro e che serve tutto il quadrante nord di Terni, arrivano anche a San Gemini e Acquasparta. Uno degli episodi più cruenti c'è stato a fine agosto quando un trentenne marocchino, con diversi precedenti per spaccio di stupefacenti, è stato trovato a terra abbandonato in una pozza di sangue e con una vasta ferita su un fianco provocata da una coltellata. L'uomo, con diversi precedenti penali, è stato salvato grazie a un delicato intervento chirurgico effettuato all'ospedale di Terni. Mentre veniva spogliato per poter effettuare la delicata operazione chirurgica sono stati trovati tremila euro nascosti nelle mutande. Per giorni è stato ricoverato in una stanza singola sotto la stretta sorveglianza della polizia per il timore che al Santa Maria potessero arrivare i nordafricani che avevano cercato di ucciderlo e che erano in cerca di quei soldi. I primi testimoni hanno parlato di una violenta rissa nata in via Jalenti, a poca distanza da un casale di due piani abbandonato in via del Rivo, abitato la notte da almeno una decina di nordafricani irregolari. A rimanere a terra ferito gravemente il trentenne, mentre tutti gli altri si sono dati alla fuga. Passato un mese dal fatto ancora non sono stati ancora fermati i colpevoli, ma la squadra mobile diretta da David Calderozzi ha delineato uno scenario davvero inquietante e sta identificando tutti i nordafricani coinvolti ed il giro di soldi che poi transiterebbero tramite connazionali compiacenti via postepay fino in Marocco ed in altri Paesi nordafricani.

Il trentenne farebbe parte di una delle bande che cerca di gestire in toto lo spaccio nel bosco di Cesi. Nell'ultimo blitz effettuato a giugno i carabinieri hanno trovato nascosti tra la vegetazione i negozi della droga, con tanto di banchetti, comode sedie, batterie per per ricaricare i telefonini cellulari, ma anche teiere in argento e tutto il necessario per cucinare, ma anche materassi per riposare. Dei pusher neanche l'ombra, fuggiti nel bosco, protetti e nascosti dalla vegetazione. Dopo un giorno di sosta, il mercato della droga è ripartito tranquillamente, con un via vai continuo di tossicodipendenti che si fermano nei pressi di strada San Biagio per incontrare velocemente gli spacciatori ed acquistare la droga, dall'eroina alla cocaina. Ora il casale di via del Rivo è stato transennato per evitare che torni ad essere abitato ma lo spaccio continua tranquillamente e gli abitanti parlano di autisti che tute le mattine portano gli spacciatori fino a sotto Cesi a bordo di utilitarie.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA