Il lago di Piediluco rimane a "secco"
pioggia di proteste sui social e petizione

Il lago di Piediluco rimane a "secco" pioggia di proteste sui social e petizione
di Umberto Giangiuli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Maggio 2021, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 08:46

TERNI Sempre di più una palude. In diverse zone del lago di Piediluco, nel corso delle frequenti “tirate” da parte della centrale idroelettrica di Galleto, di proprietà di Erg, il bacino acquista l’aspetto di un acquitrino. Da troppo tempo, ormai, si verifica questa situazione e suoi social il dibattito si fa sempre più acceso sull’utilizzo indiscriminato delle acque del lago. L’Erg stessa ebbe a dire qualche mese fa «che l’abbassamento delle acque era dovuto alla svuotamento della piana Reatina dall’alluvione che l’aveva colpita» lo svaso delle acque, invece, è sempre più frequente nel corso della giornata e della notte. La situazione ha messo a nudo tutti i problemi legati allo sfruttamento delle acque del lago di Piediluco. Imbarcazioni all’asciutto, pontili inservibili per i battelli, melma e erbe lacustri che al sole emanano un nauseabondo odore. Ed ancora. Il persico reale in questo periodo depone le uova proprio a pelo d’acqua tra i cespugli ma quando l’acqua va giù queste uova rimangono all’asciutto ed viene compromesso il ciclo del persico. L’assessore comune all’ambiente Benedetta Salvati: «Siamo facendo gli opportuni approfondimenti con gli uffici. Quando avrò un quadro preciso gli potrò dire». Una situazione difficile che si protrae anche sotto l’abitato del paese dove anche lì si cominciano a sentire degli strani odori di putrefazione. La prima convenzione tra l’ente elettrico ( allora era Enel, poi venne l’Endesa ed adesso Erg) risale circa una decina di anni fa ed scaduta da un bel po’ di tempo. Gli accordi sottoscritti con Enel (che dovrebbero valere anche per Erg) e di un attingimento minimo che dovrebbe andare non oltre 50-70 centimetri partendo da quota 369 . Questo limite, probabilmente, non è nemmeno stato raggiunto dall’ente elettrico ma ugualmente reca notevoli disagi. Con il caldo estivo l’habitat del sottofondo del lago rischia l’estinzione. In alcuni casi si arriva a vedere perfino le fondamenta della passerella del lungolago. Tutto questo avviene nel completo disinteressa da parte della Regione, della Provincia e dello stesso Comune che dovrebbe ben conoscere la situazione del lago. Il “tiraggio” della acque piuttosto repentino e continuo nel corso del giorno e delle notte non fa che peggiorare la stabilità dell’abitato. Ci sono state denunce da parte di privati che hanno avuto lesioni alle abitazioni. Ed anche se non è stato provato le lesioni, secondo i proprietari, sono riconducibili all’oscillazione del lago per l’uso indiscriminato delle acque. 

Intanto, l’ex consigliere comunale Sandro Piccinini è pronto a lanciare una petizione per sensibilizzare il Comune di Terni e L’Erg: «Le foto dei turisti e degli abitanti, anziché immortalare le bellezze del lago, ritraggono le sponde sempre più distanti dall’acqua, le barche desolatamente all’asciutto e le fondamenta bianche delle strutture che si affacciano sul lago».
Anche Leo Venturi dell’associazione Terni Oltre attacca: «Piediluco sta diventando sempre più impresentabile agli occhi dei turisti e dei residenti.

Non è più sostenibile una situazione di tal genere, che purtroppo si ripete ormai da tempo; lo è ancora di meno durante la primavera e l’estate e nei fine settimana, quando il lago viene scelto come meta da moltissimi visitatori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA