Perugina, 340 posti a rischio
incentivi a chi se ne va

Baci Perugina
di Federico Fabrizi
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Mercoledì 7 Giugno 2017, 12:06
PERUGIA La cifra è più brutta del previsto. Nello stabilimento Perugina ci sono 340 posti di lavoro a rischio. Nestlé ha spiegato chiaro e tondo ieri ai sindacati che per un terzo degli addetti, divisi tra produzione e logistica «non sarà possibile assicurare la continuità occupazionale...» se non come stagionali.
La data X è giugno 2018, quando terminerà la cassa integrazione che non potrà più essere rinnovata. Da qui la decisione di avviare subito una serie di percorsi formativi per ricollocare i dipendenti all’interno del gruppo 
Nestlé oppure in altre imprese umbre. La multinazionale mette sul tavolo incentivi per chi sarà disposto a trasferirsi. Il faccia a faccia svolto martedì nella sede di Confindustria tra manager e sindacati cade esattamente nel mezzo di quel piano di riassetto della fabbrica partito un anno fa. La multinazionale svizzera ha confermato l’investimento da 60 milioni di euro avviato nei mesi scorsi che mette al centro produzione e commercializzazione del Bacio, da vandere nel mondo come eccellenza griffata made in Italy. Il piano funziona, il numero buono dice: più 40 per cento e la produzione è destinata ad aumentare. Ma a giudizio di Nestlé lo stabilimento di Perugia deve crescere in efficenza per rimanere strategico all’interno del gruppo, quindi «il riequilibrio occupazionale è necessario». 
Nestlé ha garantito un anno di tempo: «Intendiamo supportare i lavoratori incentivandoli a cogliere le opportunità che, proprio in questo periodo, si stanno aprendo sia all’interno del Gruppo Nestlé in Italia, sia sul territorio perugino, mettendo in campo incentivi economici in favore delle aziende del territorio che assumeranno nostri lavoratori».
Nel corso dei prossimi mesi proseguirà il confronto con i sindacati, all’interno dello stabilimento è al lavoro una commissione ad hoc. «Siamo tornati nell’alveo del percorso previsto dall’accordo – spiegano Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil ed rsu Perugina - alla luce di quanto emerso, pensiamo sia opportuno aprire un tavolo con la Regione per cercare di favorire tutte le condizioni utili affinché questa multinazionale consolidi la sua presenza nel territorio». Già martedì prossimo il consiglio regionale discuterà due interrogazioni - di Leonelli (Pd) e Squarta (Fdi) – sulla questione Perugina.
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