Perugia, il minimetrò si compra con 11 milioni. Il Comune vende le quote, via al bando. Gli scenari

Perugia, il minimetrò si compra con 11 milioni. Il Comune vende le quote, via al bando. Gli scenari
di Luca Benedetti
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Venerdì 25 Novembre 2022, 08:38

Al massimo entro un mese ci sarà l’avviso pubblico per la vendita delle quote del Comune della Minimetrò Spa. Palazzo dei Priori annuncia che il dato è tratto nella determina dirigenziale numero 2921 del dirigente dell’Unità operativa Mobilità e Infrastrutture. Settanta per cento delle azioni della Spa della metropolitana sulla rotaia rossa che valgono, secondo le ultime stime 11.181.483,60 euro. Un valore più basso della perizia giurata consegnata a palazzo dei Priori il 26 marzo di due anni fa, valore che, con il metodo dei flussi di cassa attualizzati, si era arrampicato fino a 12.333.199,30. Poi, con la pandemia di mezzo, il Comune ha deciso di rifar fare i conti e la perizia arrivata in corso Vannucci il 30 giugno dello scorso anno ha fissato il dato appena superiore agli undici milioni di euro. Quella sarà la base d’asta con cui palazzo dei Priori venderà le sue azioni. L’obiettivo è quello di ottenere il massimo per una operazione che ha radici lontane. Si torna indietro fino all’estate del 2014 quando la giunta Romizi I, appena insediata, fece una mano di conti, sudò freddo e tirò giù un’operazione salva conti da contare fino a 35 milioni. Ecco che quegli 11 e tocca arrivassero dalla vendita delle azioni della Minimetrò spa, darebbero una bella boccata d’ossigeno al piano di rientro. Anzi, lo potrebbero quasi azzerare visto che, pur stando in anticipo sul rientro, palazzo dei Priori, deve ancora stringere la cinghia per 12 milioni.
Naturalmente la vendita non significa che il Comune non pagherà più a Minimetrò Spa la quota annuale prevista dal piano economico finanziario (che vine rivisto una volta ogni 6 anni e va in scadenza nel 2025) all’interno del contratto di servizio che resterà attivo fino al 2038, data di fine vita della Minimetrò Spa con l’opera che passerà di proprietà del Comune. Ma meglio non correre troppo, visto che adesso serve chi investa in quel pacchetto di azioni che danno la maggioranza della società. L’altro 30% è nel portafoglio di Metro Scarl il cui 57,11 % è di Umbria Tpl e Mobilità (in cui c’è anche il Comune di Perugia), il 21,63% è in mano alla Sipa, il 6,64% alla Leitner spa e il 14,54% alla Umbria Domani scarl che raggruppa una parte dei costruttori dell’opera. Per i soci c’è, naturalmente, al momento dell’avviso di vendita, il diritto di opzione. Difficile che venga esercitato. Più facile che possa farsi sotto qualche società dei trasporti per avere in portafoglio un impianto a fune che permetta di partecipare con punteggi più alti ale gare oer l’assegnazione del Tpl. Negli anni scorsi si era parlato di un interessamento di Bus Italia. Logico che una partita come questa si possa incrociare con la gara del Tpl che metterà in posta la Regione, quella dei quattro lotti finita in un mare di polemiche con i sindacati divisi. Perché prendere avare in mano anche la maggioranza del minimetrò potrebbe avare un peso.
Intanto in Comune oer la gara oer progettazione e costruzione del Bus Rapid Transit da Castel del Piano a Fontivegge, sono arrivate due offerte.

Partita da 75 milioni. Nelle prossime settimane verrà nominata la commissione che assegnerà l’appalto legato ai fondi del Pnrr. Termine ultimo per la fine dei lavori, al momento, è ancora il 31 dicembre del 2024.

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