Perugia, anziana muore dopo una caduta in casa: indagini in famiglia

Perugia, anziana muore dopo una caduta in casa: indagini in famiglia
di Michele Milletti
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 09:15

Mistero a Colombella. Mistero sulla fine della signora Annamaria, novantenne morta nella notte tra martedì e mercoledì nel reparto di terapia intensiva all’ospedale Santa Maria della Misericordia, dove era stata ricoverata appena qualche ora prima.
Mistero perché, successivamente al suo ricovero, si sono registrate delle incongruenze che hanno portato la procura ad aprire un fascicolo d’indagine, con tanto di sopralluogo del magistrato di turno assieme a squadra mobile e polizia scientifica nella casa in cui la donna viveva con alcuni familiari per cercare di dipanare una matassa molto complicata e delicata.
LA RICOSTRUZIONE
Tutto parte con l’arrivo dell’anziana in ospedale, nella mattinata di martedì: la donna presenta delle ferite gravi in varie parti del corpo. Fratture e lesioni compatibili con una caduta. Insieme all’ambulanza che la trasporta, arrivano anche alcuni familiari della donna allarmati per quanto sta accadendo.
In particolare, secondo quanto si apprende, due di loro raccontano al personale medico sanitario del pronto soccorso di una caduta della donna avvenuta nel corso della sua solita passeggiata mattutina nel cortile intorno a casa, come ogni mattina quando il tempo lo consente. Improvvisamente, proprio dal cortile, le urla e i lamenti della donna: è inciampata in un cordolo ed è caduta rovinosamente, concludono i familiari nel racconto.
Ma a questo punto ecco arrivare quelle che in procura definiscono «incongruenze» rispetto ai racconti: gli accertamenti infatti mostrano come le lesioni e le fratture riscontrate non possano essere compatibili con quanto riferito dai familiari giunti in ospedale.
L’INDAGINE 
Inevitabile scatta la segnalazione alla procura: il magistrato di turno, Mario Formisano, dispone un’immediata visita della donna, che nel frattempo è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva viste proprio le gravi ferite riportate. Visita che viene immediatamente condotta dal medico legale, Luca Tomassini. All’esito della quale, stando a quanto si apprende, vengono sostanzialmente confermate le incongruenze riscontrate dal collega del pronto soccorso. 
Contestualmente viene allertata la polizia. I familiari della donna vengono messi di fronte al fatto che le fratture (si parla anche di contusioni «fresche» di altra natura rispetto a quelle da caduta) sarebbero compatibili con una caduta ben più grave rispetto a quella raccontata al loro arrivo in ospedale: in particolare quelle ai calcagni, ma anche al bacino e alle gambe, fanno pensare a una caduta diversa non solo nelle modalità ma anche e soprattutto nell’altezza. Sempre stando a quanto emerge in ospedale, i familiari della donna però non si discostano da quanto raccontato. 
«Incongruenze» che portano l’ufficio diretto da Raffaele Cantone ad aprire ufficialmente un fascicolo d’indagine per svolgere tutti gli accertamenti del caso. Nell’abitazione di famiglia giungono così lo stesso Formisano, gli investigatori della squadra mobile diretti da Gianluca Boiano, e i colleghi della polizia scientifica per tutti i rilievi del caso. 
Accertamenti che si sono inevitabilmente intensificati nella giornata di ieri, appresa la notizia della morte della donna.

Accertamenti che dovranno condurre il prima possibile a una verità, che non è detto non possa essere quella raccontata dai familiari.

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