Narni torna a far cultura con il Festival della sociologia

Il sindaco Lorenzo Lucarelli intitola la sala blu della Casa del popolo alla professoressa Maria Caterina Federici, ispiratrice del Fesrival, recentemente scomparsa

Narni torna a far cultura con il Festival della sociologia
di Vanna Ugolini
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 09:03

L'EVENTO

La soddisfazione, per essere riusciti a organizzare un evento che mette sempre più Narni al centro del mondo della sociologia, dello studio, del confronto. Il lavoro, quello che ha portato a tessere per un anno e un anno dopo l'altro, una trama di contatti e di relazioni che è sempre più intensa e che porta a risultati significativi. L'impegno, quello di chi ci ha lavorato in prima persona e quelle delle istituzioni, in primis l'università e il comune, che nel festival della sociologia ha visto la modalità giusta per meglio radicare il polo universitario e dare qualità. Soprattutto, però, l'emozione. Quella per l'apertura del festival, che si tiene a Narni da venerdì a domenica e perchè quest'anno non ci sarà la persona che questa festival ha voluto e che ne è stata l'anima: la professoressa Maria Caterina Federici, scomparsa, all'improvviso, un mese fa.
Per questo tutti gli interventi non potevano che contenere anche una parte di ricordo, di memoria, soprattutto di emozione e commozione. Come quella del sindaco di Narni, Lorenzo Lucarelli, che ieri ha scoperto la targa di intitolazione dell'aula blu della Casa del popolo proprio alla professoressa che in quelle stanze ha fatto lezione, ha incontrato gli studenti, ha ascoltato interventi. Una targa semplice, perchè sarà con molto altro che Caterina Federici verrà ricordata e, in parte, continuerà a dare il suo contributo alla città, agli studenti, allo studio, attraverso chi con lei ha studiato e lavorato.
Alla presentazione del festival, oltre al sindaco erano presenti Giovanni Rubini, assessore alla cultura, Stefano Brancorsini, direttore del polo didattico scientifico di Terni, Massimiliano Marianelli, direttore del dipartimento Fissuf dell'università, Maria Cristina Angeli per l'associazione Artemisia e l'ente Corsa all'Anello e Sabina Curti, presidente dell'associazione Festival della sociologia. Un festival che quest'anno vede al centro il tema della maschera, tanto caro ai sociologi, e che attraverso la maschera vuole arrivare a interpretare nuovi scenari della società italiana. Lo fa attraverso tre giornate dense di incontri, da venerdì a domenica, centosettanta esperti presenti in una cinquantina di incontri ma, anche trasversalmente, attraverso tutti gli eventi collaterali, che coinvolgono, addirittura, le scuole elementari, con un gradiente di toni comunicativi che passa anche attraverso l'arte. In parallelo, infatti, all'auditorium Bortolotti verrà inaugurata la mostra di arte contemporanea sullo stesso tema del festival, "La maschera, il volto, la costruzione dell'altro".
Tra i relatori tante conferme ma anche qualche new entry, tra cui Enrico Giovannini economista e già ministro alle infrastrutture. A lui il compito di aprire gli interventi all'auditorium San Domenico, venerdì alle 11.30.
Il programma del festival includerà ancora una volta la sezione "Libri in Festival" alla Casa del popolo, dove diversi studiosi discuteranno i testi insieme agli autori esplorando una vasta gamma di temi, dalle teorie sociologiche all'analisi delle questioni contemporanee come i media e i minori, l'intelligenza artificiale.

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