Il dramma di Maria Elia, la diciassettenne morta domenica 27 marzo per influenza in ospedale, arriva fino al ministero della Salute. Anzi, sono stati gli ispettori ministeriali a venire fino a Perugia per capire come sia possibile morire con una polmonite bilaterale, le difese immunitarie e i linfociti completamente azzerati, a una così giovane età e senza pare malattie pregresse, dopo aver escluso tra le altre anche leucemia e Hiv.
Gli ispettori del ministero sono arrivati al Santa Maria della misericordia ieri in tarda mattinata e la loro visita è andata avanti fino al pomeriggio: ore in cui hanno preso visione della cartella clinica di Maria sequestrata dalla procura che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e hanno avuto modo di confrontarsi con tutti i professionisti che hanno preso in carico la 17enne nelle trentasei ore in cui è passata dal pronto soccorso alla Rianimazione.
Notizie in ogni caso smentite con forza fin dall'inizio dai sanitari, che hanno invece isolato come riportato dal Messaggero fin dalle prime battute il virus di una semplice influenza A, più precisamente l'H3N2. Particolare, se possibile, ancora più doloroso per la famiglia, che si è vista portar via una «principessa di 17 anni» probabilmente per la co-infezione fatale con un batterio farmacoresistente, lo stafilococco aureo, che potrebbe aver prodotto la tossina responsabile dello stato altamente compromesso con cui Maria è arrivata al pronto soccorso venerdì sera, con qualche linea di febbre e un eritema, ma soprattutto gravi difficoltà respiratorie sintomo della polmonite bilaterale che l'ha uccisa.
In attesa dei risultati degli esami svolti durante l'autopsia, il fascicolo resta a carico di ignoti, con la procura che comunque vaglierà tutti i profili dei professionisti che si sono occupati di Maria, dal medico di base - consultato per quella che sembrava una banale influenza - fino ai dottori dell'ospedale che hanno provato a salvarle la vita. Partendo da dosi massicce di diversi antibiotici per debellare l'infezione, fino alla ventilazione meccanica e all'intubazione necessaria già un'ora dopo il ricovero. La procura, il titolare è il pm Paolo Abbritti, nominerà intanto anche un infettivologo per capire prima di tutto le cause della morte di Maria e risalire a eventuali responsabilità, oltre a una drammatica e sconcertante fatalità.