Leo Sguigna, tetraplegico, è stato vaccinato: «Spero che sia un segnale di attenzione verso i disabili»

Leo Sguigna, tetraplegico, è stato vaccinato: «Spero che sia un segnale di attenzione verso i disabili»
di Aurora Provantini
2 Minuti di Lettura
Martedì 16 Marzo 2021, 19:38

Una telefonata inaspettata da parte dell’Azienda Usl Umbria 2 arriva a Leonardo Sguigna alle 15 di martedì 16 marzo.  «Abbiamo una dose di Pfizer Biontech disponibile, vuole essere vaccinato?». Non ci pensa neanche ad uno scherzo, in un battibaleno mette la sua sedia a rotelle in macchina e vola al punto vaccinale di Narni Scalo. Leo, classe 1968, tetraplegico dall’età di 17 anni, aveva iniziato la sua battaglia un mese fa.  Aveva acceso i riflettori su una categoria di cittadini che, secondo lui, doveva essere tra le prime ad essere inserite nella campagna vaccinale della Regione Umbria: i disabili. «Rappresentiamo una categoria di persone fragili che non può essere ignorata» -  aveva gridato a gran voce.  «Ad oggi, dall’inizio della pandemia -  spiega Leo Sguigna  - non è stato fatto nulla per tutelarci, ed è gravissimo a mio parere, che non sia stata data priorità a vaccinarsi a persone come me. Va ricordato che un disabile con un’invalidità del cento per cento, affetto da tetraplegia, senza uso di mobilità inferiore e superiore, ha grossi problemi di respirazione». Alla fine però Leo è stato vaccinato, alle 16 in punto di oggi,  un’ora dopo la telefonata che se a Massimo Lopez allungava la vita, a lui intanto ha allungato il sorriso. «Sono stati tutti fantastici – dice esultando dalla gioia – non mi hanno nemmeno fatto scendere dall'auto. Mi hanno portato i fogli da firmare e una volta sbrigata tutta la procedura burocratica è venuta l’infermiera con la siringa in mano ed il medico a controllare che non avessi reazioni allergiche». Alle 16,30 chiama Il Messaggero: «Ho vinto la mia battaglia». Ringrazia e aggiunge: «Beh forse solo la prima parte della battaglia, perché tutti i disabili devono essere vaccinati. Spero che questa chiamata rappresenti un segnale di attenzione verso le tutte persone fragili». Leo non stava combattendo  per se infatti, ma per tutti quelli costretti sulla sedia a rotelle come lui, che dall’inizio della pandemia si sono dovuti isolare più di altri per evitare di essere contagiati da un virus che per loro poteva essere fatale.
Sorride. È sereno. Soprattutto non si aspettava che oggi, martedì 16 marzo 2021, sarebbe stato vaccinato proprio lui, il giocatore dell’Elettrocarbonium Calcio che perde l’uso delle gambe giovanissimo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA