Elezioni a Terni, la mappa del voto: Bandecchi svuota il M5S, Masselli attira il Terzo polo

Elezioni a Terni, la mappa del voto: Bandecchi svuota il M5S, Masselli attira il Terzo polo
di Francesco Armillei
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Mercoledì 24 Maggio 2023, 23:12 - Ultimo aggiornamento: 23:17

I sondaggi delle ultime settimane non lasciavano molti dubbi: il candidato Bandecchi, il più estraneo alle tradizionali dinamiche partitiche della città, era tra i favoriti.

 

Eppure i numeri che sono emersi dalle urne nel pomeriggio di lunedì scorso hanno sorpreso molti. Più di un quarto dei ternani che si sono recati alle urne ha espresso una preferenza per il presidente della Ternana Calcio, risultato che la vera notizia politica di questo primo turno. Erano infatti prevedibili sia il buon risultato della coalizione di centro destra a sostegno di Masselli (anche se al di sotto delle aspettative), sia le difficoltà delle forze di opposizione (che anche a causa delle divisioni interne e di campagne elettorali abbastanza improvvisate hanno ottenuto risultati anche al di sotto le elezioni politiche dello scorso settembre). A prescindere da quello che sarà l'esito del ballottaggio previsto per il 28 e 29 maggio è già ora interessanti ragionare sulla natura del fenomeno Bandecchi sul piano elettorale. In primo luogo dal punto di vista geografico.

VOTO TRASVERSALE

Il voto sembra abbastanza trasversale in tutto il territorio comunale: in nessuna sezione scende sotto il 15 per cento. Vi sono aree però con picchi di oltre il 40 per cento , nella fascia sud della città, in particolare in zona Cesure-LeGrazie-Matteotti. Le percentuali più basse invece Bandecchi le raccoglie a est, in zona Collestatte-Piediluco, e nella parte nord del centro città, fino alla zona della stazione.

 

C'è poi da chiedersi chi sono gli elettori che hanno sostenuto la nuova formazione politica, e per fare questo è possibile stimare i cosiddetti flussi elettorali, ovvero come si sono mossi gli elettori rispetto alle precedenti elezioni di settembre 2022. I dati sembrano indicare che Bandecchi peschi sostanzialmente da tre mondi: gli ex-astenuti, ex-elettori di Fratelli d'Italia e ex del Movimento5Stelle.
Per contro Kenny e Fiorelli raccolgono, come naturale, la maggior parte dei loro elettori rispettivamente da Pd e M5S, ma con un piccolo recupero di entrambi di chi a settembre aveva votato FdI.

Masselli, invece, incassa ovviamente la maggior parte del sostegno dagli elettori di Fratelli d'Italia, con un contributo anche di chi a settembre aveva sostenuto il TerzoPolo.

 

Molto si è parlato anche dello svuotamento della Lega, che sembra trovarsi in uno scenario totalmente ribaltato rispetto al 2018. Confrontando il risultato con quello di settembre, l'ulteriore calo è dovuto per circa metà da una fuga verso l'astensione e, in misura minore, verso Bandecchi.
Dove il presidente di Unicusano non sfonda invece è tra i moderati (Forza Italia, TerzoPolo, +Europa) e nel centro-sinistra tradizionale (Pd, Alleanza Verdi e Sinistra). Il ballottaggio del 28-29 sarà decisivo e per vincerlo i candidati in campo dovranno da un lato tenere alta la mobilitazione dei propri elettori, dall'altra cercare di convincere chi ha sostenuto candidati rimasti esclusi dal secondo turno. Da questo punto di vista Bandecchi potrebbe essere capace di svuotare ulteriormente il bacino del M5S, mentre Masselli potrebbe risultare attrattivo verso il centro. La campagna elettorale non è ancora finita.
Ricercatore
Università Bocconi

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