Mancini e attualmente è in prestito a Perugia fino al 30 giugno 2018.
La “denuncia” sportiva del club viola ha messo in moto gli uffici della procura federale guidati da Giuseppe Pecoraro, che hanno portato avanti le indagini fino al deferimento comunicato venerdì. Il Grifo ha scelto di affidare il caso ad uno dei legali “top player” della giustizia sportiva, Eduardo Chiacchio: «Raramente mi sbilancio...in questa circostanza ritengo sinceramente che il Perugia, Santopadre e Goretti vadano prosciolti - spiega l’avvocato - l’accusa si regge sul fatto che la valutazione di un giocatore possa essere oggetto di contestazione disciplinare, se passa un teorema del genere allora tantissime operazioni di mercato rischierebbero di finire nel mirino».
Per ricostruire l’accaduto occorre tornare indietro un bel po’. Prima puntata: il prestito di Gianluca
Mancini dalla Fiorentina al Perugia il 10 luglio 2015. Seconda scena: primo agosto 2016, la cessione del difensore dal club viola al Perugia. Qualcosa di simile ad un regalo: cessione a zero euro. Ma in quel contratto c’è una clausola importante: nel successivo passaggio di proprietà del cartellino del giocatore, il Perugia dovrà riconoscere il 50 per cento «del prezzo di rivendita» alla Fiorentina. Terzo passaggio, il 13 gennaio 2017 Mancini è acquistato dall’Atalanta (resterà in prestito al Grifo fino alla fine della stagione): è questo il punto su cui la procura federale ha acceso i riflettori considerando l’operazione conclusa ad un valore più basso di quello reale. Altro dettaglio, il passaggio del cartellino di Santopadre junior dal Perugia all’Atalanta riporta la data del 23 gennaio 2017. Dieci giorni dopo Mancini.
Tanto per avere un’idea delle cifre, stando al sito transfermarkt.it Mancini è un giocatore da 800mila euro, Santopadre invece ne vale 75mila.
La buona notizia è che il Perugia rischia relativamente poco: in circostanze come queste le società possono beccarsi una multa, invece Santopadre e Goretti potrebbero essere inibiti per un determinato periodo di tempo. Per una circostanza del genere, nel caso di un’eventuale condanna, non sarebbero previste penalizzazioni in classifica. La decisione di primo grado della giustizia sportiva dovrebbe arrivare entro l’estate.
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