Fim Cisl Terni, accelerare sull’accordo di programma Ast e procedere con la bonifica della discarica, preoccupa la filiera del tubo marmitta

Fim Cisl Terni, accelerare sull’accordo di programma Ast e procedere con la bonifica della discarica, preoccupa la filiera del tubo marmitta
di Claudia Sensi
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 20:24

Terni - 

Per accelerare i tempi della firma dell’accordo di programma di Ast i sindacati hanno chiesto un incontro in sede ministeriale per fare il punto della situazione e realizzare quanto necessario per l’attuazione e la discussione del piano industriale

Ne ha dato notizia il segretario regionale Fim Cisl Umbria Emilio Trotti durante il coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria al quale hanno presenziato anche il segretario generale della Fim Cisl Umbria Simone Liti ed il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli.

Trotti ha espresso soddisfazione per l'assunzione in Ast dei primi venti lavoratori provenienti dall'ex Tct «che conferma la bontà della parola data a suo tempo dal cavalier Arvedi», ma la firma dell’accordo è decisiva per il territorio. 

E ci sono ancora delle questioni aperte come la discarica e il costo dell’energia.

«E’ importante la decisione dell’Europa con la misura Hard to Abate per chi, come il sito di Terni, vuole rigenerarsi attraverso l'idrogeno, ma allo stesso tempo è di fondamentale importanza sciogliere il nodo discarica, dove  ancora non è chiaro come l'amministrazione comunale intenda procedere con la bonifica, questione fondamentale per mettere a terra il miliardo di euro di investimenti e per il proseguo delle attività di Ast. Così come è determinante in termini di competitività intervenire a livello governativo per abbattere il costo dell’energia che rischia di penalizzare fortemente le aziende italiane». 

Il coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria, quindi, continuerà «a seguire le vicende affinché l'accordo di programma ci consegni una fabbrica sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale, mettendo in sicurezza il sito di Terni da un punto di vista economico, produttivo e occupazionale». 

Ma da seguire ci sono anche altre questioni aperte nelle aziende ternane.

«La transizione nell’automotive interessa il territorio e non si può che esprimere preoccupazione per la filiera del tubo marmitta che con l’avvento dell’elettrico rischia di perdere molti posti di lavoro. Già ci è stato annunciato dalla Forvia il superamento al 2026 di alcune lavorazioni che potrà interessare l’uscita dal ciclo produttivo di alcune unità con contratto somministrato, per questo c’è bisogno di portare nel sito di Terni nuove lavorazioni anche nell’ottica della transizione». 

Il coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria valuta positivamente le richieste che saranno avanzate per il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica/Assistal in scadenza il 30 giugno prossimo, una piattaforma normativa ed economica che rappresenta i nuovi bisogni dei metalmeccanici e che da’ valore al lavoro

«Sono significativi gli obiettivi di miglioramento salariale, di estensione della copertura economica per chi non ha la contrattazione aziendale, di rafforzamento delle relazioni sindacali e di partecipazione, di riduzione dell’orario di lavoro e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, di rafforzamento del welfare sanitario e previdenziale, della formazione e dell’inquadramento professionale, di riduzione della precarietà nei rapporti di lavoro, dei temi sulla salute e sicurezza e sulla normativa degli appalti, d’introduzione delle nuove tutele per disabili e patologie gravi, delle politiche di genere». 

Infine il coordinamento di Terni, dopo essersi raccolto in un minuto di silenzio per commemorare le vittime sul lavoro di Firenze dello scorso 16 febbraio, ha richiamato l’attenzione della politica e di tutte le istituzioni ad assumere la tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro come priorità alla quale dare risposte concrete. Per questo sostiene la posizione della Cisl su salute e sicurezza: «serve un patto di responsabilità che impegni governo, istituzioni, enti preposti e parti sociali per una ‘strategia nazionale’ di prevenzione sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro, impegnandosi a promuovere la piattaforma di dieci punti nella mobilitazione avviata in questi giorni».

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