«Chiusura volontaria per eccesso di chiusura»: la provocazione social di una palestra

«Chiusura volontaria per eccesso di chiusura»: la provocazione social di una palestra
di Egle Priolo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Marzo 2021, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 15:33

PERUGIA - Una provocazione e un grido di allarme. Un'abile mossa di marketing, che ha sfruttato l'onda d'urto di un messaggio ben riuscito per lanciare un appello. Passando quindi dalla «Chiusura volontaria per eccesso di maleducazione», con cui è stata comunicata la volontà di chiudere il Barton Park per quattro giorni, alla «Chiusura volontaria per eccesso di chiusura», con cui il maestro Edoardo Antolini ha ricordato il dramma di chi, come lui, gestisce una palestra in tempi di Covid. Un allarme che Antolini ha affidato a Facebook, aggiungendo alla sua pubblicità per agganciamento (direbbe chi ha studiato) il messaggio «Lo sport si ferma». Stessa grafica, testo rivisitato e uguale impaginazione dell'originale, ma con due guantoni appesi al chiodo, per ribadire il triste stop, che sta mettendo in vera difficoltà chi vive di sport.

«L'eccesso di chiusura vissuto in questi mesi, insieme alla totale mancanza di qualsiasi aiuto concreto alle associazioni sportive, al disinteresse della politica e dei media ha fatto prendere la sofferta decisione di sospendere nei giorni 2, 3, 4, 5 aprile tutte le attività online che riprenderanno dal giorno 6 aprile – si legge sul social -. Ricordiamo che la scuola Tianlong è una a.s.d. che tramite il suo direttore tecnico, il Maestro Edoardo Antolini, da anni si adopera in favore dello sviluppo e della divulgazione delle arti marziali cinesi a tutta la città rispettando le regole e facendosi promotrice di iniziative sportive e culturali. La possibilità di fare sport e quindi beneficiare fisicamente e mentalmente del lavoro svolto è la vera rivoluzione oltre che garantire una adeguata prevenzione della popolazione e di conseguenza un minore carico di malati sul sistema sanitario locale e nazionale. Ora più che mai dobbiamo far vincere lo sport (che è educazione) sulla maleducazione ed il mal costume di rimanere spiaggiati sul divano a non fare nulla o peggio ancora a mettere in essere comportamenti nocivi per il prossimo e per se stessi».
«Per riaprire in sicurezza le attività sportive – spiega il maestro Antolini - bastano alcuni semplici passaggi, dare a tutte le a.s.d.

dei congrui ristori per far fronte alle spese fisse, eliminare tasse, imposte e tributi nazionali, regionali e comunali e far sì che ogni associazione sportiva possa praticare all'aperto con le dovute distanze. Gli sportivi sanno già come rispettare le regole senza bisogno di imposizioni perché sono persone educate, pulite e lavorano per migliorare la loro condizione fisica, mentale e agonistica senza perdere tempo in inutili assembramenti. Neanche a noi non sembra così difficile... e aggiungiamo che è anche grazie a certi comportamenti irresponsabili che lo sport tarda ad ripartire e sinceramente non ci possiamo più permettere di aspettare gli egoismi altrui e i danni che questo può provocare». Il messaggio è arrivato forte e chiaro. Come una mossa di kung fu.

© RIPRODUZIONE RISERVATA