Casteldilago, mostra collettiva di pittura e scultura per far conoscere il territorio

Casteldilago, mostra collettiva di pittura e scultura per far conoscere il territorio
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Venerdì 23 Giugno 2023, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 12:08

CASTELDILAGO Una mostra di scultura e pittura a due passi dalla cascata delle Marmore. Aurora Ghielmini, Orietta Tartari, Pascal Barbato, Alberto Cusella, John Terry Byatt, Sergio Valeri, Bruno Belloni, Roberto Del Fabbro. Questi i nomi degli artisti che dal 24 giugno a 24 luglio saranno in mostra al Museo della Ceramica di Castel di Lago.

Una collettiva organizzata dall'associazione culturale l'Arte di esporre. 

Trenta giorni, per ammirare le loro opere e lasciarsi suggerire percorsi e passeggiata fra le mura di questo borgo arroccato.

«A due passi dalle Cascate delle Marmore -scrive Paola Solazzi - nella Valnerina,  contornato da boschi secolari, Casteldilago, un piccolo borgo di 400 anime, mantiene inalterato il sapore del cuore dell’Umbria più segreta, suggerisce atmosfere dimenticate, si erge alto, arroccato e incatenato nella bianca pietra medioevale, a picco sopra  quello che fu un piccolo lago che fu formato dal fiume Nera e ormai estinto da secoli, da cui prese il nome e la storia, si terrà una suggestiva mostra di 7 artisti con pitture e sculture, che hanno fatto della loro ricerca formale un grande e intenso percorso di rappresentazione interiore ed estetica e che sapranno suggerire al visitatore, oltre che alla visita delle loro opere, una splendida passeggiata per le vie e le case di questo paese arroccato sulle colline dell'Umbria, al caratteristico Museo delle Ceramica con pezzi di storia ceramica  ritrovate negli scavi di restauro, lo splendido Castello duecentesco dove ,tra misteriosi richiami ed infinti percorsi di stupore, si snodano all’infinito vicoli, scale e affacci mozzafiato sulla valle del Nera,  rappresentano ancora un meraviglioso e sapiente tessuto costruttivo, che con l'accuratezza del restauro e dell'arte della conservazione dei suoi gestori, ha mantenuto il sapore antico della pietra e dell'atmosfera unica e impagabile dell'Umbria antica».

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