Botte tra tifosi della stessa squadra (il Grifo)

la curva nord del Perugia nells sfida contro il Pineto
di Federico Fabrizi
2 Minuti di Lettura
Domenica 24 Marzo 2024, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 13:29

Minuto 19 del match tra Perugia e Pineto: stop, fermi tutti. Poco prima il golden boy australiano del Grifo Agosti ha provato un tiraccio. L’arbitro Giuseppe Maria Manzo è costretto a interrompere la partita. Non è fuorigioco, nessuna stramba Var (in C arriva solo per playoff e playout) e nessun fallo che richieda di bloccare l’incontro, ma lassù se le stanno suonando. La partita si deve interrompere per quel che sta accadendo fuori dal campo. In Curva nord è esploso un violento parapiglia, volano ceffoni - e forse pure qualche seggiolino divelto dai gradoni - tra tifosi biancorossi di diversi gruppi. Non è la prima volta, anche in occasione del derby con il Gubbio c’erano già stati momenti di forte tensione sfociati in atteggiamenti violenti. Questa volta, però, se ne è accorto anche l’arbitro ed è stato necessario bloccare la partita per circa 5 minuti. Non si può giocare mentre qualcuno a pochi metri si sta picchiando.
Di recente quattro tifosi del Grifo - e quindici del Cesena - avevano ricevuto provvedimenti di Daspo per gli scontri pre-partita dello scorso 23 dicembre a Perugia.

Al grido “Santopadre vattene”, la curva perugina da mesi contesta duramente il presidente, “reo” di spendere poco e di non voler cedere società. Il 23 settembre dello scorso anno, la contestazione era finita al centro della cronaca non sportiva per un fumogeno lanciato dal settore ospiti dello stadio di Rimini e arrivato a incendiare un materassino per il salto in alto, quello su cui era atterrato più volte nei suoi allenamenti il campione olimpico Gianmarco Tamberi. Proprio lui dopo l’episodio aveva scritto sui social: «Non ci sono parole». Appunto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA