Bollani e Corea, l'ultima di Uj16 nel segno di Pino

PERUGIA - In una serata tornata al caldo estivo, senza  il solito entusiasmo fantasioso, Stefano Bollani chiude Umbria jazz 2016 raccontando Napoli in versione fusion. Spaziando tra Pino Daniele e Nino Taranto, il pianista - accompagnato da Daniele Sepe ai sassofoni, Nico Gori al clarinetto, Jim Black alla batteria - ha seguito con precisione virtuosa il filo conduttore melodico, arricchendolo con i suoi movimentati passaggi lungo le tastiere. C'è spazio anche per un lungo monologo parlato di Sepe che ha raccontato la sua prima volta a Uj a quindici anni e di come tutto sia cambiato guardando alle sedie e alla loro scarsa virtù di far ballare il pubblico come invece merita il jazz. Un pubblico composto lo ha applaudito, dopo avere riempito fino all'ultima quelle sedie. A seguire, ecco Chick Corea che a Uj16 festeggia 75 anni e una vita nella prima classe del jazz. Lo accompagna un quartetto di musicisti guidati da un superlativo Chis McBride al contrabbasso (sua la versione "solo" di Sophisticated lady di Ellington). Una serata sotto le stelle nella quale il pianista ha dato spazio soprattutto alle composizioni dei suoi compagni di viaggio, dedicando un pezzo centrale del live all'amico Pino Daniele. "Tanti anni fa composi un pezzo sul quale lui scrisse un testo bellissimo: Sicily". A Uj è diventata una session melodica ed evocativa, tra assoli e variazioni. Il pubblico apprezza, entusiasta. La serata si era aperta col "piccolo Mozart di Bali", Joey Alexander, che dopo essere stato annunciato tra i due live, è stato collocato all'inizio. Ufficialmente per una questione di tempi e cambio-palco. Il suo viso sorridente e le sue piccole mani che volano sulla tastiera sono una delle immagini di questo festival. Appuntamento al 28 dicembre e al 7 luglio a Orvieto e a Perugia. Salvo colpi di scena.