Felicità Volandri: «Il mio cuore è sul Centrale, per me Roma vale più di Parigi»

Felicità Volandri: «Il mio cuore è sul Centrale, per me Roma vale più di Parigi»
di Alessandro Tittozzi
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Domenica 8 Maggio 2016, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 17:48
Il boato del Centrale dà il bentornato a Filippo Volandri. Dopo due anni, il livornese torna nel tabellone principale a Roma. Il tennista livornese ribalta il match contro Radek Stepanek e si guadagna il main draw degli Internazionali per la 15esima volta: 1-6 6-3 6-3 in un’ora e 40. Filo arriva in conferenza stampa e non riesce a sedersi per i dolori alle gambe: «Venivo da una partita al Pietrangeli dove il campo è diverso. Qui al Centrale la superficie è più veloce e ho faticato tanto. Ma sono felicissimo. Ho avvertito la stessa emozione di quando ci ho giocato per la prima volta 15 anni fa». In due fanno 71 anni ma Volandri ha ancora voglia di stupire il pubblico: «Sono stato bravo a staccare la spina dopo aver perso il primo set. Nel secondo lui ha chiesto il fisioterapista sul 4 a 3 e da lì ho capito che poteva essere la mia giornata. Con il pubblico tutto dalla mia parte mi sono caricato e alla fine  ce l’ho fatta».

Una buona performance soprattutto a livello fisico: «Quest’anno ho fatto la preparazione a Tirrenia e i risultati cominciano ad arrivare. Mi sono dato un obiettivo, però: se a fine stagione riesco ad entrare nei 100 bene, altrimenti potrei lasciare». Oggi ha scritto un’altra pagina importante al Foro Italico: «Quella semifinale del 2007 con Roger Federer è sicuramente la mia più grande emozione della carriera. Oggi ho rivissuto quei momenti e non riesco a crederci». Adesso appuntamento al sorteggio: «Ora mi godo il momento e non penso al sorteggio, ma se nel secondo turno dovessi incontrare Djokovic qui sul Centrale per me sarebbe la chiusura del cerchio». E sulla scelta tra Roma e Parigi, Volandri non ha dubbi: «Scelgo Roma tutta la vita. Il sogno è vincere qui. Anche se il Roland Garros è un torneo dello Slam per me contano solo gli Internazionali d’Italia». 
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