Ecco, cosa è mancato?
«Matteo è stato troppo attendista rispetto alle sue qualità. È entrato nel territorio di Ruud, allungando gli scambi. E comunque il match è girato su un paio di punti».
C’è ancora del talento inespresso in Berrettini?
«Margine c’è, anche perché è ancora piuttosto giovane. Ma quando parliamo di un numero 8 del mondo parliamo di un giocatore che è già tra i grandissimi. L’esplosione di Sinner e Musetti lo aiuterà: gli toglierà pressione dalle spalle».
Sinner e Musetti sono davvero due predestinati?
«Sono ragazzi dal potenziale enorme che hanno fatto la scelta più importante: vivere giocando a tennis. Lavorano ogni giorno per diventare grandi campioni e si vede. Sono molto diversi in campo e si rispettano molto: ognuno vorrebbe anche le caratteristiche dell’altro».
Fognini è in crescita dopo l’operazione alle caviglie.
«Sì ma da Fabio in questo momento non dobbiamo aspettarci più di tanto. Deve recuperare senza fretta. Non credo farà tornei pazzeschi da qui a fine anno, lo sa anche lui».
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Otto azzurri nei sedicesimi di Roma e otto nei primi 100 Atp.
«Per il tennis maschile è il miglior momento della storia. Abbiamo giocatori di vertice e di prospettiva».
Djokovic e Nadal sono ancora di un altro pianeta?
«No, lo abbiamo visto al Foro. I big non dormono più sonni tranquilli: se non alzano il livello del gioco non se la portano più da casa».
E al Roland Garros tornano anche i reduci degli Us Open.
«E sono dolori. Zverev sta trovando quella maturità che gli è sempre mancata, Thiem è pericolosissimo, sulla terra forse quanto Rafa. Tra loro due e Djokovic c’è il vincitore di Parigi».
La Next Gen sta spazzando via la generazione di mezzo? Quella dei Dimitrov o dei Raonic, che prima hanno vinto poco perché c'erano i Big Three e, ora che i Big Three qualcosa concedono, perdono con i giovani?
«Il ricambio generazionale ormai è imminente. Purtroppo loro sono capitati con quei tre davanti che hanno vinto tutto. E ora si ritrovano Shapovalov, Ruud, Tsitsipas, Medvedev... Il tennis è fatto di cicli. Loro sono capitati in due cicli sbagliati nello stesso tempo».
Chi salverà la Wta a caccia di una campionessa da copertina?
«Credo Coco Gauff. È giovane, ha personalità, è afroamericana come Serena. È forte ed è un personaggio».
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