Federer e la quarta finale a Roma:
«Ma vincere qui non sarebbe speciale»

Federer e la quarta finale a Roma: «Ma vincere qui non sarebbe speciale»
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Sabato 16 Maggio 2015, 22:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 00:44
È uno dei due tornei Atp che mancano al suo abbondante palmares, ma chi pensa che per Roger Federer vincere gli Internazionali BNL di Roma abbia un significato diverso da qualsiasi altro torneo, si sbaglia. «Qua non ho mai vinto e tutti pensate che per me sarebbe speciale riuscirci, ma non è così. Per me conta solo vincere», ha messo in chiaro lo svizzero numero due al mondo, che nei giorni scorsi ha ammesso di non essere pronto a barattare il titolo del Foro Italico con quello del Roland Garros, già in bacheca, in palio a fine mese.

A Roma è già arrivato tre volte in finale (2003, 2006, 2013). Questa volta non ci sarà Rafa Nadal, che lo ha sconfitto nelle ultime due occasioni, ma il numero uno del ranking, Novak Djokovic. Può essere la volta giusta? «Forse, sento di potermela giocare, Novak non è Rafa sulla terra rossa, è diverso», ha replicato Federer, che durante la semifinale è stato insidiato più dalle buche del campo che dai colpi di Stan Wawrinka. «È normale che sulla terra ci siano punti più usurati. C'erano un po' di buche, non è l'ideale – ha osservato -. Può succedere una, due volte, ma alla terza inizi a preoccuparti e questo ti distrae dal gioco. Ma in finale non sarà un problema. E più del caldo incide il vento».

Dei problemi del campo ha fatto appena in tempo ad accorgersi Wawrinka, spazzato in meno di un'ora un giorno dopo la battaglia vinta con Nadal. «Questa volta non ho giocato bene – ha ammesso -. Ho iniziato bene, ma mi sentivo un po' piatto, non ero in campo. E con Roger quando non stai bene la partita può volare via rapida».