A Roma è già arrivato tre volte in finale (2003, 2006, 2013). Questa volta non ci sarà Rafa Nadal, che lo ha sconfitto nelle ultime due occasioni, ma il numero uno del ranking, Novak Djokovic. Può essere la volta giusta? «Forse, sento di potermela giocare, Novak non è Rafa sulla terra rossa, è diverso», ha replicato Federer, che durante la semifinale è stato insidiato più dalle buche del campo che dai colpi di Stan Wawrinka. «È normale che sulla terra ci siano punti più usurati. C'erano un po' di buche, non è l'ideale – ha osservato -. Può succedere una, due volte, ma alla terza inizi a preoccuparti e questo ti distrae dal gioco. Ma in finale non sarà un problema. E più del caldo incide il vento».
Dei problemi del campo ha fatto appena in tempo ad accorgersi Wawrinka, spazzato in meno di un'ora un giorno dopo la battaglia vinta con Nadal. «Questa volta non ho giocato bene – ha ammesso -. Ho iniziato bene, ma mi sentivo un po' piatto, non ero in campo. E con Roger quando non stai bene la partita può volare via rapida».