Come per tutte «le 300 sconfitte della mia vita, anche questa mi piacerebbe rigiocarla», ha sorriso lo svizzero, numero due del ranking Atp.
Non è il caso di stappare lo champagne, ma nemmeno di strapparsi i capelli. «Se andassi in finale ogni volta che decido all'ultimo momento di partecipare a un torneo, giocherei tutte le settimane - ha scherzato -. Ho giocato delle belle partite, per l'80% lo è stata anche la finale. So di poter giocare meglio ma Novak è stato solido come una roccia, ha fatto pochi errori, e sfruttato le sue chance. Io comunque sono felice, mi sento bene, sano e guardo con fiducia a Parigi».
E Federer è convinto che per il Roland Garros il favorito sia sempre Rafa Nadal, nonostante l'eliminazione ai quarti degli Internazionali BNL d'Italia. «Non si possono cancellare gli ultimi dieci anni di Rafa, poi a Parigi si giocherà al meglio dei cinque set e si sa quanto è forte sulla distanza - ha osservato -. Anche Novak sta facendo molto bene, ma spero che non sia solo una questione fra loro due. Io voglio dire la mia».