Perché, secondo te, stavolta il ct Conor O’Shea ha scelto Gori? «Da me vuole aggressività, vuole che rappresenti per i gallesi un pericolo costante».
Promette bene. Gori come risponderà?
«Beh, io metterò tutta la mia voglia. Si tratta di un’investitura importante. Non sto giocando molto di questi tempi e voglio dimostrare il mio valore».
Rivalsa.
«No, più voglia. Dovrò scendere in campo per divertirmi e offrire esperienza».
È così che affronti la staffetta con Bronzini?
«La viviamo bene entrambi. Trovo che Giorgio sia competente, anche molto simpatico, e ci confrontiamo spesso anche quando siamo impegnati con la nostra Benetton Treviso. Entrambi dobbiamo dimostrare, è lo sport: le scelte non spettano a noi, ma siamo consapevoli di quanto e come occorra lavorare».
Tanta generosità, contro il Galles, potrebbe non bastare.
«La loro è una buonissima squadra, non troppo diversa dal solito. Velocità, potenza, esperienza».
Il Galles aprirà un Sei Nazioni durissimo: tutti i team sono cresciuti, in più debutterà il sistema di punteggi australe.
«Duro lo è sempre. Qualcuno è tornato a parlare del nostro eterno confronto con la Scozia, ma anche loro sono cresciuti. Decisivi saranno poi i momenti, gli episodi. A questo livello, del resto, devi essere perfetto».
Per questo O’Shea vi ha chiesto quei famosi 400 minuti di qualità?
«Ha perfettamente ragione: dobbiamo offrire un gioco di qualità ogni singolo minuto. Sarà difficile perché gli errori, che tu voglia o no, li commetti. A quel punto devi prendere la situazione in mano: bisogna giocare bene, ma reagire altrettanto bene alle avversità che inevitabilmente si presenteranno».
Riecco “Ogni maledetta domenica”.
«(ride) Sarà una bella partita contro il Galles, siamo tutti molto carichi e scendiamo in campo per divertirci. Occorrono 80 minuti di livello, ma più che al risultato dovremo puntare a creare un percorso. Senza dimenticare, appunto, la voglia di diverdi
tirsi».
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