Vinicius, gli insulti razzisti diventano un caso internazionale: il Brasile presenta denuncia. Lula: «Provvedimenti subito»

Al G7 di Hiroshima, il presidente del Paese sudamericano ha iniziato la sua conferenza stampa con una manifestazione di solidarietà nei confronti dell'attaccante del Real Madrid

Vinicius, gli insulti razzisti diventano un caso internazionale: il Brasile presenta denuncia. Lula: «Provvedimenti subito»
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Lunedì 22 Maggio 2023, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 17:13

Polverone internazionale dopo gli insulti razzisti al calciatore Vinicius Junior allo stadio Mestalla di Valencia. Il Brasile, Paese natale del giocatore, presenterà una denuncia formale, così come il Real Madrid. Gianni Infantino, presidente Fifa, ha condannato fermamente l'accaduto. Lo stesso ha fatto il capo di Stato brasiliano Lula. La vicenda è diventata un vero e proprio caso politico a Madrid: sull'accaduto si sono soffermati esponenti del governo spagnolo e di diversi partiti, tutti coinvolti in una fase di campagna elettorale in vista di elezioni amministrative e comunali previste domenica. 

Vinicius, la denuncia del Brasile

Il governo brasiliano ha annunciato che solleciterà provvedimenti alla Spagna. Il ministro per l'Uguaglianza razziale, Anielle Franco, ha detto che lavorerà «per superare l'odioso razzismo che i giocatori brasiliani devono ancora affrontare dentro e fuori dal campo». Si aspetta che oggi stesso l'esecutivo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva presenterà un reclamo formale davanti alla Liga e alle autorità spagnole. L'Avvocatura generale dello Stato ha già annunciato che sosterrà il ministero dell'Uguaglianza razziale di fronte alla Spagna, mentre lo stesso dicastero, insieme a quello dello Sport, starebbe pensando di lanciare una campagna contro il razzismo nel calcio.

Da parte sua, il ministro della Giustizia, Flávio Dino, ha affermato che l'episodio è «inaccettabile e avrà conseguenze».

Al G7 di Hiroshima, Lula ha iniziato la sua conferenza stampa con una manifestazione di solidarietà nei confronti dell'attaccante del Real Madrid. «Non è possibile che a quasi metà del 21° secolo esista ancora il pregiudizio razziale che prende forza in diversi stadi di calcio in Europa», ha detto il presidente brasiliano. «Penso sia importante che la Fifa, la Liga spagnola e le leghe di altri Paesi prendano misure serie perché non possiamo permettere che il fascismo e il razzismo prendano piede dentro gli stadi di calcio», ha aggiunto.

 

La denuncia del Real Madrid

Il Real Madrid ha annunciato di aver presentato una denuncia presso la procura spagnola. La squadra madrilena «condanna i fatti accaduti ieri ai danni del nostro giocatore Vinicius Junior e vi si oppone con forza», ha scritto il club merengue, che ha deciso di sporgere denuncia affinché «si apra un'inchiesta» su questi insulti che legalmente costituiscono, secondo il club, un «crimine d'odio». E sul caso il presidente della federazione spagnola (Rfef), Luis Rubiales, ha ammesso che il calcio ha avuto «un problema» di «razzismo» nel suo paese, dopo i nuovi insulti subiti a Valencia dall'attaccante brasiliano del Real Madrid Vinicius. Per quanto riguarda il calcio, «in primo luogo, dobbiamo riconoscere che abbiamo un problema di comportamento, educazione e razzismo nel nostro Paese», ha dichiarato Rubiales durante una conferenza stampa convocata nella sede della federazione, vicino a Madrid.

Cosa è successo

Il caso ha del clamoroso, non solo perchè è l'ottava volta che il giocatore è bersaglio di insulti per il colore della pelle, ma anche - per dirla con Ancelotti dopo la serata di Valencia - «perchè non era mai successo che uno stadio intero intonasse cori razzisti a un giocatore, e che questo fosse espulso per aver protestato». E il giorno dopo spunta il video di centinaia di tifosi del Valencia che, all'arrivo allo stadio del pullman Real, gridano «Vinicius è una scimmia». A scatenare il caos nella partita vinta ieri sera 1-0 dal Valencia un episodio di gioco con un pallone in più lanciato in campo da un raccattapalle a cui sono seguiti ripetuti insulti razzisti subiti da Vinicius che indica un tifoso in tribuna e ne pretende l'allontanamento: la gara viene sospesa con Vinicius che minaccia di non tornare in campo. Dopo 10 minuti di «trattative» e annunci dello speaker, il gioco riprende e nel nel finale l'attaccante del Real, espulso per un fallo su Duro, esce e di nuovo viene fatto oggetto di insulti. Infantino condanna e ricorda che la Fifa ha dato gli strumenti contro il razzismo: fermare le partite, fino allo 0-3 a tavolino, strumento evidentemente trascurato.

Scontro fra Vinicius e Tebas

E si scatena un durissimo botta e risposta tra Vinicius e Tebas, presidente della Liga. «Il campionato che una volta era di Messi e Cristiano Ronaldo, oggi è dei razzisti», la dura accusa del giocatore. «Spagna e Liga non sono razziste. Prima di ingiuriarci, cerca di capire quel che facciamo contro il razzismo... - la replica del presidente della Liga - Se non te lo spiegano, te lo spieghiamo di nuovo, visto che non sei venuto agli incontri che avevi chiesto».

«Ancora una volta, il presidente della Liga attacca me invece di criticare i razzisti: così si mette sullo stesso piano. Ma io non mi accontento di un hashtag di solidarietà..». Chiusura di Tebas: «Sono solo nove gli episodi razzismo in tutta la stagione, e otto hanno riguardato Vinicius: in tutti abbiamo denunciato i responsabili. Ma non accettiamo che la nostra immagine venga offuscata».

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