Scudetto Napoli, a Udine basta un punto. Ma Spalletti è ermetico sul suo futuro: «Non so se posso ancora dare il massimo»

Il titolo ormai è a un passo, il tecnico alla “Dacia Arena” schiererà i migliori 11

Scudetto Napoli, a Udine basta un punto. Ma Spalletti è ermetico sul suo futuro: «Non so se posso ancora dare il massimo»
di Pasquale Tina
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Giovedì 4 Maggio 2023, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Il traguardo è ad un passo. Mancano gli ultimi cento metri. Niente volata di gruppo il Napoli ha staccato tutti gli avversari ormai da tempo ma soltanto l'ultima pedalata vigorosa per vincere in bello stile. La traduzione calcistica è un punto stasera alla Dacia Arena (inizio alle 20.45) contro l'Udinese che è una fetta importante del passato di Spalletti.

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Lucio è come i ciclisti vecchio stampo: alzerà le mani soltanto dopo il traguardo. Non ha battuto ciglio per la vittoria della Lazio contro il Sassuolo nell'albergo poco fuori Udine, scelto dal Napoli come quartier generale. A Sarri ha dedicato una non' risposta che ha colto comunque nel segno («Dovrei auguragli di qualificarsi in Champions il più tardi possibile, ma non lo faccio perché non mi piace il tifo contro») ma è pronto ad affrontare il rettilineo finale contro un avversario ostico: «Conosco bene Sottil, è stato un mio giocatore, aveva già la propensione ad allenare. L'Udinese è una squadra fisica e ha una percentuale altissima di giocatori nell'area di rigore avversaria. Dobbiamo stare attenti. E poi c'è Pierpaolo Marino che è un grande conoscitore di calcio: ha ragione lui, lo scudetto del Napoli parte dal progetto partito in serie C». Strette di mano, sorrisi, poi al fischio d'inizio l'obiettivo è completare la missione: «Siamo concentrati nel portare a casa quello che ci serve».

LA SITUAZIONE
Ovvero un pareggio che per un Napoli reduce da otto vittorie consecutive in trasferta non dovrebbe essere molto complicato. Ma i pronostici contano poco. Bisogna cancellare la delusione maturata contro la Salernitana con una prestazione di alto livello. Spalletti si affiderà alla formazione migliore (c'è solo un ballottaggio tra Zielinski ed Elmas) per fare risultato alla Dacia Arena e poi celebrare uno scudetto vinto con mesi di anticipo: «Ho visto gente delusa dopo la sfida contro la Salernitana, mi è dispiaciuto tanto. Vogliamo regalare loro questa gioia immensa. Ci stiamo trezziando' espressione tipicamente napoletana lo scudetto piano piano». Il momento è arrivato: «Vorrei che fosse una festa di tutti». E di Luciano Spalletti che ha conquistato il suo primo scudetto a 64 anni. Probabilmente tardi per il livello del tecnico di Certaldo: «Non ho mai pensato a questo. Sono altre le riflessioni che faccio. Sono innamorato del lavoro che faccio e mi immergo completamente. Ho fatto così anche a Napoli, sono venuto per vincere quando ho accettato. Il primo anno ho fatto terzo e mi hanno dedicato uno striscione in cui mi invitavano ad andarmene, quindi le aspettative sono sempre alte». Sul futuro prima lascia aperto uno spiraglio: «Al netto di quanto accadrà sul mercato, ho una squadra potenzialmente molto forte anche per il futuro». Poi, però, lascia aperto qualche dubbio sulla possibilità di rimanere ancora a Napoli. La società ha espletato le pratiche formali per esercitare l'opzione di rinnovo unilaterale del contratto fino al 2024: «Devo fare delle valutazioni e capire se io sia in grado ancora di dare il massimo per questi tifosi. Ma c'è ancora tempo. Manca ancora qualche punto per la matematica, poi onestamente vorrei farmi prendere dai festeggiamenti». Le riflessioni partiranno probabilmente da domani e rappresentano uno dei temi del Napoli del futuro. Spalletti assieme a Giuntoli, cercato dalla Juventus rappresenta uno degli artefici principali di questa cavalcata da concludere stasera ad Udine. Il traguardo è ad un passo. Basta l'ultima pedalata. Mani sul manubrio e testa bassa.
 

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