Roma, l'appello di Pastore in Argentina: «Il coronavirus va preso seriamente. Ci sono vite in gioco»

Roma, l'appello di Pastore in Argentina: «Il coronavirus va preso seriamente. Ci sono vite in gioco»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 18 Marzo 2020, 10:22
Gli allenamenti di calcio ai tempi del Covd-19 devono essere re-inventati cercando di farsi trovare pronti all’appuntamento con la normalità. La pensa così Javier Pastore già alle prese prima dell’emergenza sanitaria con un grave infortunio all’anca che gli ha provocato un dolore lancinante a muscoli e tendini. L’argentino tra ottobre e novembre sembrava essersi messo alle spalle i problemi al polpaccio della scorsa stagione: era diventato un titolare inamovibile e con lui in campo la Roma aveva inanellato una vitale striscia di risultati positivi. Oggi Pastore è fermo a casa come tutti e in un live-video racconta alla stampa argentina come la Roma abbia organizzato le giornate a casa dei calciatori: «Il club ci ha invitato tutti i materiali, che siano biciclette o altro e quindi lavoriamo. Credo che questo stop durerà più a lungo del tre aprile, poi quando riprenderemo avremo bisogno di quindici giorni di preparazione», le sue parole a Cadena 3. Lo stand-by imposto al mondo dal coronavirus ha bloccato anche la trattativa per la cessione del club giallorosso a Dan Friedkin, il magnate texano era pronto con un nuovo piano industriale a tagliare gli stipendi più onerosi di calciatori poco utilizzati. Tra questi c’è Pastore che ha uno degli ingaggi più alti in rosa e che, rapportato con le presenze in campo (13 quest’anno), sarebbe rientrato nei tagli del nuovo presidente. Ma, come detto, tutto è fermo in attesa di sviluppi e il futuro del Flaco è in bilico anche se non nasconde la sua voglia di tornare a casa per concludere la carriera: «Spero che un giorno, con l’aiuto di Dio, si possa fare». 

PAURA  CORONAVIRUS
La battaglia in Italia contro il Covid-19 è stata presa molto seriamente a differenza di altri paesi nel mondo, la percezione all’estero è che le scelte fatte dal governo siano esagerate rispetto alla reale pericolosità del virus. Nulla di più sbagliato spiega Pastore: «Spero che non ci siano molti casi come in Italia, ma bisogna capire che è una cosa che va presa seriamente. Ci sono delle vite in gioco e non è uno scherzo. Da mercoledì scorso siamo in quarantena a casa, senza poter fare nulla, andare ad allenarsi, muoversi o viaggiare. Io mi alleno mattina e pomeriggio per poter dividere la seduta in più parti e occupare il tempo. Per noi che stiamo spesso fuori e viaggiamo molto è un’occasione per stare con i bambini e la sto sfruttando. Non sappiamo se realmente tutto terminerà il 3 aprile. Potrebbe durare anche di più».
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