«Avrei dovuto ignorarlo? Non lo so. Oggi, a mente fredda, dico di sì -aggiunge Neymar-.
Ma sul momento io e i miei compagni abbiamo chiesto aiuto agli arbitri e siamo stati ignorati. Questo è il punto. Noi che partecipiamo all'industria dello spettacolo dobbiamo riflettere. Un'azione può portare a una reazione: accetto la mia punizione perché avrei dovuto seguire un'altra strada, quella del calcio. Spero, d'altra parte, che anche chi ha offeso venga punito. Il razzismo esiste, ma dobbiamo fermarlo. Ne abbiamo avuto abbastanza. Questo ragazzo è stato un cretino. E lo sono stato anche io, per essermi fatto coinvolgere. Almeno posso girare ancora a testa alta oggi».
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