Pedro: «Sarri molto importante per me. La Roma? Ora penso solo alla Lazio»

Pedro: «Sarri molto importante per me. La Roma? Ora penso solo alla Lazio»
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 10 Settembre 2021, 18:26

La sua trattativa ha creato inizialmente qualche turbamento tra i tifosi biancocelesti, ma una volta ufficializzato il passaggi di Pedro dalla Roma alla Lazio, tutto o quasi è svanito. È bastato vederlo all’opera, in campo per mettere a tacere ogni cosa. Adesso se non è un beniamino, poco ci manca. Non ha fatto ancora una presentazione ufficiale, ma oggi si è presentato nella radio ufficiale per rispeondere a tutte le domande dei tifosi, un po’ quello che ha fatto ieri Felipe Anderson. Una nuova frontiera.

Le parole di Pedro

Pedro Pedro Pe e la Carrà - «E’ una gran canzone, mia piace molto, questa canzone, è un piacere che i tifosi la cantino per me. Raffaella Carrà è importante anche in Spagna per la musica».

L'accoglienza - «Non mi aspettavo questa accoglienza dai tifosi e dai compagni. Una bella sorpresa. Non era facile perché arrivavo dall'altra squadra ma così è stato perfetto. Anche con Maurizio che conosco bene è bello lavorare, ha un modo di giocare che mi piace molto ed è una bellissima persona».

Il paesaggio storico - «Stavo vivendo una situazione difficile, mi hanno lasciato fuori rosa senza parlare con nessuno della dirigenza. Quando ho parlato con Sarri ho capito che c'era questa opportunità, è vero che da tanto tempo non accadeva un trasferimento del genere ma sono felicissimo di essere qui».

Il gol nel derby - «È il passato, non voglio parlare della Roma.

Ora penso solo alla Lazio, a lavorare qui con Sarri e vincere».

Il mister e le idee - «Ha un'idea molto chiara di gioco. Quando è così puoi farlo a prescindere che si tratti della Serie A, della Premier o della Liga. Ha un'idea chiara di come giocare, pressare e fare gol, ci lavora tutti i giorni. Abbiamo iniziato bene il campionato e dobbiamo continuare così. Conosco bene Maurizio, ha fatto lo stesso al Chelsea. Non è facile capire il suo metodo di gioco all'inizio ma se hai una squadra in grado di recepirlo subito puoi fare buone cose. Abbiamo segnato 9 gol e vuol dire che stiamo facendo bene. Il campionato è appena iniziato ma dobbiamo continuare così».

La squadra - «Ci sono tanti giocatori di qualità che giocano molto bene la palla e giocano con la testa. E quando è così, tutto è più facile. È sempre difficile arrivare in una squadra nuova ma qui c'è tanta voglia di giocare e quando sono arrivato ho giocato subito ad Empoli e poi con lo Spezia».

La sfida al Milan - «Sarà una partita complicata, tosta, loro sono una squadra molto aggressiva. Per noi è una buona opportunità per fare qualcosa di buono e vedere quello che succede».

La numero 9 - «Era libero, l'ho portato anche una volta in Nazionale. Mi piaceva e l'ho preso senza esitazione».

Lazio, Pedro Neto, Nani e Luiz Felipe incontrano i tifosi nello store del club

I connazionali - «Conoscevo già Reina ma anche Luis Alberto e Patric. Qui hanno giocato tanti giocatori bravissimi. De La Pena e Mendieta sono due giocatori importanti per la Spagna e per me è un privilegio vestire questa maglia».

Il rapporto con Luis Alberto - «Perché non viene convocato in Nazionale? Non lo so, è una buona domanda. È un ottimo giocatore, tutti lo vedono. È una domanda per Luis Enrique ma fosse per me lo convocherei subito».

Rapporto con Sarri - «Tutti gli allenatori sono diversi ma con due otre ti trovi sempre meglio. Io ne ho avuti diversi e uno di questi è Maurizio perché al Chelsea ho capito subito cosa voleva fare. Il suo modo di giocare mi piace, pressare alto e giocare palla. È stata una persona importante per me e insieme abbiamo anche vinto l'Europa League. Un altro è Guardiola che mi ha dato l'occasione di giocare al Barcellona e vincere tutto».

L'addio di Messi - «Non se lo aspettava nessuno. Leo ama il Barcellona, difficile capire cosa sia successo tra lui e il presidente. Ora gli auguro il meglio a Parigi e mi aspetto faccia bene anche lì».

Traguardo - «Io lo so dove possiamo arrivare. Il potenziale è alto ma vediamo come va. Ora dobbiamo pensare solo al Milan e andare avanti poco a poco».

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