Con le unghie, con la testa, con l'organizzazione, con la potenza soverchiante di un Osimhen in forma smagliante che nel primo tempo ha deciso nel male e nel bene tutto. Prima ha provocato il rigore dello svantaggio, poi ha pareggiato e ribaltato il match innescando l'azione travolgente del 2-1. il Napoli vince a Bergamo senza incantare sul piano del gioco, ma con una prova tutta sostanza, da grande squadra, che consolida con forza e personalità il suo primato in classifica. L'Atalanta esce dal campo sconfitta ma a testa alta e dopo un secondo tempo costantemente in forcing offensivo, con gli avversari spesso e volentieri alle corde. Paradossalmente è una sconfitta che rafforza anche il valore dei nerazzurri e la loro candidatura per un posto tra le prime della classe a fine campionato.
Prima ripartenza dell'Atalanta ed è quasi gol.
L'Atalanta ci prova puntando soprattutto sull'agilità e l'estro di Lookman. Ma il Napoli quanto attacca fa male, specie se a guidare le ripartenze è un inarrestabile Osimhen. Che al 35' si scatena in velocità, supera di forza Demiral e regala l'assist del 2-1 a Elmas, bravo a tramutare in oro la travolgente sgasata sulla fascia destra dell'attaccante nigeriano. Nella ripresa l'Atalanta comincia in forcing e al 9' dopo una prodezza di Meret sulla sassata di Maehle, la palla resta in area e dopo un flipper Lookman-Olivera sbatte sulla traversa. L'Atalanta insiste e Hojlund al 18' non impatta bene in piena area di rigore. L'inerzia della partita nella ripresa è a favore dell'Atalanta che attacca ma non sfonda, contro un Napoli comunque solido e attento nelle retrovie. E che in contropiede riesce sempre ad essere pungente. Al 32' grande chance per Simeone di destro e palla fuori di un'unghia. L'Atalanta prova a a pescare il jolly dalla girandola dei cambi e va all'assalto fino all'ultimo respiro del match. Crea più occasioni l'Atalanta ma non trova il pari. Prestazione comunque di livello contro la squadra più forte del campionato.