Milan, nuove accuse dei pm: «Il prezzo era gonfiato». Club valutato 578 milioni e venduto a 1,2 miliardi. RedBird: «Tutte falsità»

Per i pm la strategia prevedeva l’ingresso dei sauditi di Pif con il 41,7% delle quote

Milan, nuove accuse dei pm: «Il prezzo era gonfiato, nel club anche un fondo arabo». RedBird: «Tutte falsità»
di Claudia Guasco
4 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Marzo 2024, 00:31 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 09:33

L’acquisizione del Milan per 1,2 miliardi di euro da parte del finanziere Gerry Cardinale, 56 anni, una laurea ad Harvard e un master a Oxfort, è entrata nella storia del calcio per essere stata la più costosa di sempre, battuta solo dalla vendita forzata del Chelsea, avvenuta pochi giorni prima, imposta dal governo britannico all’oligarca russo Roman Abramovich. E ora i pm della Procura di Milano che indagano sull’effettivo passaggio di proprietà del club rossonero, di cui il fondo Elliott conserverebbe «il controllo sostanziale», vogliono approfondire la congruità del prezzo. Se cioè corrisponda a parametri reali o sia stato gonfiato.

IL PRESTITO
Quando il 31 agosto 2022 venne annunciata la chiusura dell’operazione, la consistenza della cifra ha suscitato diffuse perplessità. La società di consulenza Football Benchmark assegnava al Milan una valutazione di 578 milioni di euro, praticamente la metà, che da una parte non teneva conto della stagione appena conclusa con lo scudetto vinto e il ritorno in Champions League, ma al contempo considerava il fatto che il club non avesse ancora sfruttato appieno il suo potenziale economico e non possedesse uno stadio. Non solo: quasi metà della cifra della transazione, ovvero 550 milioni, era costituita da un prestito erogato dallo stesso Elliott, il venditore, a un tasso del 7% annuo che l’acquirente RedBird deve rimborsare entro il 2025. È il cosiddetto vendor loan, diffusamente utilizzato negli accordi finanziari, e uno dei documenti chiave acquisiti dalla Procura di Milano che ha iscritto al registro degli indagati l’amministratore delegato del club Giorgio Furlani e l’ex Ivan Gazidis per ostacolo alle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (la Figc). Il decreto di perquisizione esibito due giorni dalla Gdf che si è presentata a Casa Milan fa riferimento in particolare al rapporto denominato «Ac Milan Investor Presentation», un «aggiornamento investigativo» - scrivono i pm - dal quale «emergono rilevanti profili di anomalia che rafforzano ulteriormente i dubbi fino ad ora emersi circa l’effettiva titolarità delle azioni del Milan» formalmente in portafoglio a Gerry Cardinale. Gli approfondimenti degli investigatori sono stati effettuati a seguito del «rincorrersi di notizie» secondo cui RedBird fosse in procinto di cedere parte delle azioni del Milan a investitori del mondo arabo, «con i quali, peraltro, sarebbero già intercorse le prime interlocuzioni in data 19.12.2023», sottolinea il decreto. Candidato a entrare nella compagine rossonera viene indicato il fondo sovrano dell’Arabia Saudita Pif, che «tramite il riacquisto dell’80% del vendor loan per 487,5 milioni di dollari entrerebbe nella proprietà del Milan con il 41,7%».

Dunque Pif si sarebbe sostituito a Cardinale nella restituzione del denaro a Elliott, con la successiva conversione in azioni. «In conclusione, l’analisi del documento sembrerebbe confermare che il vendor loan garantisca a Elliott la proprietà di parte della società Ac Milan».

PAROLE CHIAVE
Gli inquirenti hanno sequestrato una gran mole di materiale, oltre a telefoni e pc, per «rinvenire ulteriori elementi di prova che consentano di rafforzare il già grave quadro indiziario, scandagliando il ruolo delle diverse persone (fisiche e/o giuridiche) coinvolte» e «ricostruendo gli interessi sostanziali sottesi alle diverse operazioni finanziarie e gli immediati riflessi sulla effettiva titolarità e proprietà delle azioni». Per quale motivo, è uno dei punti che i pm intendono chiarire, RedBird ed Elliott avrebbero simulato la cessione? La ricerca mirata di una risposta nei documenti procederà tramite diverse parole chiave, tra cui ne spiccano alcune che paiono in codice: redemption, buckthorn, zoro, vento, genio, king george. Intanto, dopo la smentita di Elliott, arriva quella dell’acquirente: «Tutte falsità dimostrabili. RedBird e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan. Il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani, tifosi di lunga data del club».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA