Milan, Biglia: «Mi aspetto i fischi dello stadio, ma non cambiano ciò che provo per la Lazio»

Milan, Biglia: «Mi aspetto i fischi dello stadio, ma non cambiano ciò che provo per la Lazio»
di Roberto Salvi
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Venerdì 8 Settembre 2017, 14:48
Tornare a Roma dopo 4 stagioni e 133 presenze con la maglia della Lazio (109 in campionato), non sarà facile. Lucas Biglia ne è consapevole: «Non mi aspetto una bellissima accoglienza, ma nulla mi farà cambiare idea su cosa penso della Lazio. Se sarà un test? No, sarà una gara che potrà dire dove vorremo arrivare».
 
Partita. «Sono felice di tornare a Roma e rivedere i miei ex compagni con i quali ho un bel rapporto. Ma oggi indosso un’altra maglia. Non credo che per noi sarà il vero test. Abbiamo giocato sia in Italia sia in Europa contro squadre toste. La Lazio ha finito il campionato davanti al Milan: è una squadra formata e potremo capire dove siamo arrivati e dove vorremo arrivare».
 
Accoglienza all’Olimpico. «Non mi aspetto una bella accoglienza, ma non cambierò idea sulla Lazio».
 
Pioli e Inzaghi. «Mi hanno dato tanto. Simone ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore. Con lui ho avuto un grandissimo rapporto, gli auguro sempre il meglio».
 
Lazio attuale. «Hanno vinto contro la Juventus la Supercoppa, sono molto forti. Non è poco vincere contro la Juve: i bianconeri restano i favoriti per lo scudetto. Per me è un rimpianto non aver vinto qualcosa con la Lazio. Ma sono cose che fanno parte del passato. Ho scelto il Milan perché ha un progetto ambizioso e spero di arrivare lontano nelle tre competizioni».
 
Milan. «È una squadra di qualità, ma ora non si può parlare di scudetto. Se ne riparlerà a marzo-aprile. In generale qui, ho trovato quello che mi aspettavo. Il nostro obiettivo è andare in Champions League, ma non dobbiamo avere pressioni e nessuno si deve sentire più importante di altri. Il primo contatto? A ottobre-novembre».
 
Locatelli. «Ha grandissime qualità. Come tutti noi deve crescere per arrivare a grandi traguardi».

Fragilità fisica. «Queste voci mi danno fastidio. Sono stati solo tre gli infortuni a livello muscolare. Ho avuto anche dei problemi articolari. Non è che uno è fragile se prende una botta».
 
Sulla maglia numero 21. «Pirlo per me è un idolo. L’ho sempre osservato e quando ci ho giocato contro, l’ho visto come un supereroe. È un esempio da seguire, ha vinto tanto ed è difficile arrivare al suo livello».
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