Messi-Totti, generazioni da 10 e lode a confronto sui social

Messi-Totti, generazioni da 10 e lode a confronto sui social
di Giulia Aubry
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Giovedì 6 Agosto 2015, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 16:23

C’è Marc Marquez, già allora giovanissimo campioncino delle due ruote, che si fa fotografare con un Valentino Rossi con qualche ruga in meno di quelle che mostra oggi.


Un Patrick Kluivert giovanissimo e con una grande testa di capelli ricci si fece fotografare da bambino accanto al suo idolo Marco Van Basten. Non ne emulò mai tutti i fasti ma riuscì ugualmente a giocare, discretamente, nel Milan e nella nazionale olandese. L’allora bambino prodigio Sebastian Vettel si fece una foto accanto al suo idolo Michael Schumacher chiamato a premiarlo a una gara di kart.

La foto da bambini, sorridenti ed emozionati, a fianco del proprio idolo sportivo che un giorno si sarebbe emulato e, in qualche caso, superato è un must per molti dei campioni di oggi. Un passaggio di testimone ancora di là da venire ma che, a posteriori, sembra quasi un’investitura ufficiale. Le storie si rincorrono e questo aggiunge magia allo sport rendendo tutto – tra palloni, piste, racchette e quant’altro – più romantico e meno competitivo.

Ma quando a pubblicare una foto sui social – Pinterest nello specifico – è un “ragazzo” di 28 anni che ha già vinto tutto (vabbè per il campionato del mondo c’è ancora un’occasione) e vanta nella propria bacheca quattro palloni d’oro. E, soprattutto, quando non è lui il “campione” ma il “bambino” (un po’ attempato, ma ci può stare). Beh allora la foto fa davvero scalpore.

E non perché Lionel Messi – è naturalmente di lui che stiamo parlando – indossa una maglietta tecnica (quelle che si portano sotto la maglia della squadra) che starebbe forse meglio in Flashdance o in una palestra di aerobica femminile. Ma perché accanto a lui c’è un 39enne (ormai manca poco) che continua a dare calci a un pallone con risultati e una capacità da leader che solo un grande numero 10 può vantare: Francesco Totti.

“Questo è calcio. Che fenomeno” ha scritto Lionel. Forse pensando ai prossimi 11 anni che potrebbe ancora giocare per arrivare all’età anagrafica del Pupone. Forse pensando che il numero 10 è un numero che va portato di generazione in generazione con onore e rispetto. Da Maradona a Platinì. Da Zico a Del Piero. Da Baggio a Zidane nella Francia. Da Rivera a Gullit. Perché certo Cristiano Ronaldo porta con orgoglio il numero 7 di CR7. Tanti campioni hanno indossato, e indossano, il numero 9. Ma il 10 è la perfezione. È il fuoriclasse. E’ nel calcio il 46 di Valentino Rossi nelle moto.

Il numero 1 di Schumacher nella Formula 1. Quella che ti fa rimanere per sempre bambino anche quando già sei l’idolo di altri potenziali numeri 10. Perché alla soglia dei 30 anni, anche con quattro palloni d’oro in bacheca potrai sempre incontrare Maradona, Platinì, Baggio o Totti e farti un selfie con loro. Perché questo è calcio. E loro ne sono i fenomeni.