Lukaku torna a San Siro dopo i veleni estivi con l’Inter: avrà uno stadio per nemico

L'attaccante della Roma avrà contro tutti i tifosi nerazzurri e molti ex compagni

Lukaku torna a San Siro dopo i veleni estivi con l’Inter: avrà uno stadio per nemico
di Alessandro Angeloni
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Sabato 28 Ottobre 2023, 07:26

ROMA Normale che si fischi, non (più) che lo si faccia con i fischietti. Questione di ordine pubblico e di decoro: decisione dell'Osservatorio. Chi si sente tradito, può lamentarsi, urlando, insultando. E i tifosi dell'Inter lo faranno, domani, contro il traditore Lukaku, in una San Siro di fuoco. Poi, ci sarà da capire se veramente tradimento è stato, perché finora abbiamo ascoltato solo la versione (diretta e non diretta), dell'Inter. Tocca a Romelu vivere la sua giornata particolare, in attesa delle spiegazioni, che concederà se e quando ne avrà voglia: lui stesso ha minacciato di farlo. Intanto domani metterà piede in un Meazza caldo, pieno di rancore, di livori. I suoi ex tifosi lo massacreranno di fischi e insulti e qualcuno, il fischietto lo porterà comunque, rischiando di far prendere all'Inter una multa.

TRADITORE O TRADITO

Del resto, è arrivato l'atteso giorno: Romelu contro tutti, o forse tutti contro Romelu.

Una battaglia di sentimenti traditi, sugli spalti e in campo, perché il rancore ha toccato pure le corde di qualche suo ex compagno/amico. Sarà una specie di inferno. La Curva Nord dell'Inter era pronta con i fischietti in mano, ma nell'ultima riunione per l'ordine pubblico, il Gos (gruppo operativo per sicurezza, l'Osservatorio) ha vietato l'ingresso allo stadio con i fischietti. La Nord ha protestato con un «la legge non è uguale per tutti», citando il precedente di Fiorentina-Juve: fischi e fischietti per Vlahovic. Una cosa è certa: nessuno domani impedirà ai tifosi nerazzurri di contestare Romelu. Cambia la forma, non la sostanza. Ma questo non abbatterà Lukaku, a volte i calciatori riescono a trovare energie dalle contestazioni.

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PRECEDENTI

E i casi sono tanti. Quando, ad esempio, nel 2013, la Roma riportò per la prima volta Momo Salah al Franchi di Firenze, davanti al suo ex pubblico, cosa è accaduto? I fischi dei tifosi della Fiorentina si sentivano fino a Pisa, ma l'egiziano ha risposto segnando dopo appena sei minuti. Firenze ha accolto allo stesso modo il traditore Roberto Baggio, così come il Barça tanti anni fa ha "festeggiato" in maniera poco urbana al Camp Nou il ritorno di un Figo madridista. E' così, ovunque e da sempre. Il gm della Roma, Tiago Pinto, ha provato ad abbassare i toni, ricordando che quelli che ora contestano Lukaku, sono gli stessi che hanno considerato normali i tradimenti di Dzeko e Mkhitaryan. Cose di questo mondo, insomma. Lukaku ha in testa la sua partita, che non sarà normale. Arriva a San Siro con in tasca un bottino di reti che fa spavento e una condizione di forma invidiabile. E' contestato in quanto minaccia. Lukaku, da quando è arrivato a Roma, non è andato in gol solo in tre occasioni, all'esordio con il Milan (solo 19 minuti in campo), col Genoa e con il Monza, mentre ha segnato all'Empoli, Torino, Frosinone e Cagliari (2) e in coppa allo Sheriff, Servette e Slavia Praga. Otto gol in dieci presenze, uno ogni 97 minuti. L'ultima rete a San Siro, ovviamente con la maglia dell'Inter, risale al 27 maggio scorso, nella sfida contro l'Atalanta.

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IL RUMORE DEGLI EX AMICI

«Ci sono rimasto male, è la verità. Anche io ho provato a chiamarlo in quei giorni di caos, non mi ha mai risposto, lo stesso ha fatto con altri miei compagni», le parole di Lautaro Martinez, il suo ex compagno e (ex) amico. Domani la sfida-scontro è anche con lui; con Barella, con cui spesso ha discusso, anche in campo; con Simone Inzaghi, reo di avergli negato la finale di Champions ad Istanbul, preferendogli Dzeko come titolare contro il City. E chissà se il vero tradito non sia proprio Lukaku? Lui che, per dispetto all'Inter, stava per trasferirsi dalla nemica amatissima, la Juve. Ma ora si gode la Roma, la sua nuova casa. E chissà per quanto tempo ancora.
 

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