Momento. «Avevo già perso una grande occasione alla Juventus per un problema fisico e ho perso anche i Mondiali con l’Italia. Volevo questa rivincita, arrivando in una grande squadra. Sono contento di essere qui e darà tutto me stesso per raggiungere gli obiettivi di squadra e personali».
Inserimento. «Conoscevo già i ragazzi brasiliani e portoghesi, oltre a Parolo e Immobile con cui ho giocato in Nazionale. Mi sento già a casa».
Quarto posto. «Saranno determinanti le ultime partite. Siamo tutti lì in corsa per la Champions. Il ds mi ha chiamato anche per questo: per dare più chance al mister tra infortuni e squalifiche. Serviranno tanti giocatori per dare alternative al mister. Sono felice di essere qui».
Trattativa. «Quando mi hanno detto della Lazio mi sono emozionato perché è una squadra top. Volevo venire a tutti i costi. Il ds mi ha convinto, ma non c’era bisogno. Per me è una rivincita dopo tutto quello che ho vissuto».
Consigli. «Piatek è un giocatore fantastico e me n’ero accorto già in estate. E’ veramente forte dentro l’area. Immobile è forte sia fuori che dentro l’area, mentre Piatek esce poco dall’area di rigore».
Aspettative. «Tutte le volte che ho affrontato la Lazio ho perso perché giocava bene e pressava alto. Dicevo al mio procuratore che la Lazio è quella che gioca il calcio migliore nel complesso generale. Ha un mix di giocatori giovani e di esperienza».
Ruolo. «Sono venuto per fare la fascia, ma posso fare anche l’interno del centrocampo. Sono nato come interno e poi mi sono spostato.».
Derby. «Da quando sono arrivato in Italia il derby della Capitale è il più bello. Non vedo l’ora di giocarlo e vincerlo. Quando c’è Lazio-Roma è una partita sentita e sarà bellissimo da vedere e da giocare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA