CARISMA E CLASSE
Perfino Inzaghi, un po' tramortito in estate per l'addio di Biglia, è rimasto impressionato dalla bravura di questo giocatore. Forse la parola più giusta è folgorato, considerato che sin dai primi giorni di lavoro non credeva ai suoi occhi per quanto fosse stata azzeccata l'idea di portare nella capitale un centrocampista in grado di fare tutto lì in mezzo: contrastare, metter in ordine, impostare e farsi sentire. E' stata più di una semplice sorpresa. Il regista giusto al momento giusto e soprattutto nella squadra giusta. Il brasiliano dà equilibrio e ancor più consapevolezza agli altri compagni di reparto. Da quando c'è lui Parolo, Milinkovic, ma anche lo stesso Murgia si esprimono a livelli ancora più alti e costanti. Biglia ha le sue principali caratteristiche, con un piede forse più delicato, ma il suo successore in poco tempo ha fatto qualcosa di più. E ora qualcuno comincia a capire gli elogi di campioni come Gerrard e Carragher. Dopo il vantaggio della Juve con Douglas Costa, il brasiliano è stato il primo a spronare, incoraggiare e dare la carica giusta. Fa sempre così, ha cominciato in ritiro, dando suggerimenti e consigli, anche se era appena arrivato. E non è proprio un caso che dopo appena una settimana, lo chiamavano già The Boss.
L'ELISIR DELLA GIOVINEZZA
Un soprannome che a qualcuno ha fatto storcere la bocca, ma è solo ignoranza e voglia di accendere sterili polemiche perché a lui piace e dà proprio l'essenza di quello che rappresenta ora Leiva all'interno dello spogliatoio. Un uomo silenzioso, un po' anti-personaggio e a cui non piace tanto stare sotto i riflettori, ma a Roma, probabilmente, ha ritrovato stimoli che non avvertiva da tempo. Non che a Liverpool non si trovasse bene, ma giocava poco e non avvertiva la fiducia di un tempo. Quello che sta facendo alla Lazio, toccare una media di quasi 100 palloni a partita, con tackle e anticipi vincenti, quasi dieci a gara, più della metà decisivi per le occasioni da gol di media che capitano ai biancocelesti, sono numeri che aveva quando aveva qualche anno di meno ed era all'inizio della sua esperienza inglese. E con un calciatore così bravo e carismatico nessun traguardo è proibito.