Strakosha, le mani sulla Lazio

Foto Rosi
di Valerio Cassetta
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Domenica 18 Agosto 2019, 07:30
Il futuro nelle mani. Custode della porta oggi e domani. Thomas Strakosha è pronto a vivere un’altra stagione da protagonista tra i pali della Lazio. La quarta da titolare, da quando nel 2016 sostituì in corsa Federico Marchetti. Un’intuizione coraggiosa di Simone Inzaghi, che lo aveva già allenato nelle giovanili. Un esperimento riuscito con gli interessi per tutta la società. In particolare per il ds Igli Tare, suo connazionale che lo ha fortemente voluto e sponsorizzato. Dalla Primavera alla prima squadra, passando per l’esperienza tutt’altro che positiva alla Salernitana. 
GERARCHIE
Per il secondo anno consecutivo il pacchetto dei portieri biancocelesti sarà completato da Proto e Guerrieri. Due gregari che non fanno ombra a Thomas. Il greco, usato con il contagocce tra campionato ed Europa League lo scorso anno, è stato confermato come secondo alle spalle di Strakosha. Una figura esperta, ideale per consentire, senza eccessive pressioni, la crescita del numero 1 laziale. Ma su cui Inzaghi ha fatto poco affidamento. Discorso un po’ diverso per Guerrieri, terza opzione, relegato al ruolo di spettatore, dopo l’esordio non proprio positivo contro il Bologna all’ultima giornata dell’annata passata. E pensare che era considerato il miglior 96 in circolazione. Insomma, situazione ideale per la definitiva consacrazione di Strakosha, che si è lasciato alle spalle tutti i problemi fisici (aveva saltato parte del ritiro in Veneto per un fastidio alla caviglia) ed è stato corteggiato da diverse squadre. Offerte vere è proprie non sembrano essere arrivate a Formello, ma non è un mistero che piaccia eccome in Premier League. Il Liverpool ha fatto più di un sondaggio in estate, ma la Lazio non hai mai aperto le porte ad una trattativa. Il suo contratto scadrà nel 2022 e si sta già lavorando al rinnovo. Un premio e un incentivo per fare ancora meglio.
CRESCITA 
Strakosha ha messo in mostra fin da subito grande personalità e freddezza. Caratteristiche innate, probabilmente ereditate da papà Fotaq, portiere anni 90 di diversi club tra Albania e Grecia, oggi preparatore dell’Under20 all’Olympiacos. La tecnica, invece, Thomas l’allena tutti i giorni con Adalberto Grigioni, preparatore della Lazio con cui lavora a stretto contatto da anni. Tanti i ritiri ad Auronzo di Cadore per migliorare la posizione, la reattività e la comunicazione con la difesa. Un aspetto su cui Inzaghi insiste molto. Innumerevoli, poi, i consigli che il maestro Grigioni dispensa al suo allievo, che può contare anche sul parere di un totem come Angelo Peruzzi, oggi club manager. La crescita del classe ‘95 è stata progressiva e graduale, arricchita dai trionfi in Supercoppa nel 2017 e in Coppa Italia lo scorso 15 maggio. In realtà nel palmares di Strakosha spunta anche la Coppa Italia del 2013, vinta contro la Roma. All’epoca era il terzo portiere in panchina. Le vittorie nei derby e il rigore parato due anni fa in campionato allo Juventus Stadium nel recupero a Dybala restano indelebili nella mente dell’albanese. I margini di miglioramento sono tanti e la carta d’identità è dalla sua parte. Qualcuno gli rimprovera qualche incertezza di troppo, come quella in amichevole contro il Celta Vigo, quando si è fatto sfuggire il pallone sotto il braccio sul tiro Beltrán. Peccati di gioventù che il club è pronto a perdonare. Qualche tifoso un po’ meno.
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