PADRE E FIGLIO
In Inghilterra ci sono gli estimatori maggiori. Prima di arrivare a Mourinho, si vocifera che Daniel Levy, facoltoso e vulcanico patron del Tottenham, abbia pensato proprio a Simone, ma dall’inizio dell’anno sono tante e insistenti le voci legate perfino all’Arsenal o al Manchester United, per non parlare del Psg o, come riportò Don Balon un mese fa circa, addirittura del Barcellona per il post Setien. Sono solo rumors e niente più, ma tanto son bastate per allertare uno come Lotito. I due, Inzaghi e il presidente, prima del blocco forzato a causa del Convid-19, avevano già parlato di un ritocco del contratto in caso di Champions, col tecnico che aveva rimandato ogni discorso alla fine del campionato. Ora la situazione è diversa e al patron laziale, abituato a programmare il futuro dei suoi tesserati in maniera frenetica, farebbe comodo siglare un patto d’onore col suo “figlioccio” per poi renderlo ufficiale quando sarà possibile e non arrivare come l’estate scorsa sul filo di lana. L’obiettivo della società è arrivare quanto meno al 2022 con un ingaggio che supera i tre milioni di euro. Allo stato attuale la situazione è complessa, visto che non si sa se si riprenderà a giocare. Probabile che con una Lazio “scudettata”, Inzaghi, forse, avrebbe lasciato, convinto di aver fatto il massimo. Se le cose, invece, dovessero restare così come sono, allora il tecnico sarebbe sicuramente stimolato a restare e riprendere, per la Champions, ma anche per un discorso lasciato a metà. Tutto resta in ballo. Di sicuro il futuro di Inzaghi è un tema a cui Lotito non rinuncia anzi non riesce proprio a vedere una Lazio senza Simone.
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