Lazio, il giallo de Vrij

Lazio, il giallo de Vrij
di Alberto Abbate
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Sabato 10 Marzo 2018, 07:30
Risolto il mistero del rinnovo del contratto, se ne addensa subito un altro sulla testa di de Vrij. E, ironia del destino, risale al 19 febbraio, a quella sfida vinta col Verona dove Tare aveva annunciato proprio l’addio dell’olandese al termine della stagione. Lui invece, a fine gara, veniva sottoposto all’antidoping. Ieri mattina, dopo la notizia della positività di Joao Pedro all’idroclorotiazide (un diuretico), il Coni inoltrava la notifica di audizione a de Vrij, di fronte a Nado Italia, per avere dei chiarimenti relativi ai suoi esami di quella venticinquesima giornata. Così nel pomeriggio Stefan delegava a rispondere all’appello i medici biancocelesti, Maggio e Ventura, insieme all’avvocato del club Gentile. Inutile, il procuratore capo della procura nazionale antidoping, Pierfilippo Laviani, vuole ascoltare il difensore in persona, ma quest’ultimo ora pretende di rispondere alle domande soltanto alla presenza del proprio legale di fiducia, in arrivo dall’Olanda. Udienza dunque rinviata al primo pomeriggio di dopodomani. Inizia a serpeggiare però un po’ di preoccupazione, anche se la Lazio ostenta una certa serenità: «Si tratta solo di problemi burocratico-procedurali – assicura l’avvocato Gentile – e dunque il giocatore non rischia nulla». In realtà, in questo caso ci sarebbe la possibilità di una multa, ma sarebbe il minor male. Rimane infatti sconosciuto il motivo della convocazione, Nado Italia non è tenuta a fornire alcuna informazione per non dare vantaggi di difesa agli atleti chiamati a giustificarsi. La Lazio è convinta che si tratti solo di un vizio di forma contestato: in pratica de Vrij avrebbe apposto la firma – per errore o distrazione – soltanto su uno dei due documenti delle relative provette (test delle urine). Eppure non c’è alcuna certezza che il nodo sia questo. Ieri infatti si diffondevano persino voci di un’eventuale assunzione di un farmaco non dichiarato a fini terapeutici, ma dallo staff medico biancoceleste si affrettavano a smentire: «Il giocatore non ha preso nulla. E tra l’altro, se fosse stato trovato positivo a qualcosa, sarebbe stato sospeso col Cagliari». A dire il vero, fanno sapere fonti interne al Coni, non è un problema di Nado Italia se domani de Vrij giocherà o meno. L’interesse è concentrato solo su ciò che dirà dopodomani.

L’ANSIA
Non è proprio un bel momento per Stefan, apparso appesantito e deconcentrato anche giovedì sera in Europa League, in occasione del secondo gol (il 48esimo subito in 41 gare, 1.17 a partita) della Dinamo. C’è chi già mormora che de Vrij abbia la testa all’Inter, squadra con cui la Seg avrebbe trovato l’accordo per giugno a parametro zero. L’agenzia al momento nega (e parla anzi di trattative in corso con altri club esteri), preoccupata tra l’altro dalla notizia di ieri che getta sul difensore nuove oscure ombre per il futuro. Così, dopo 20 giorni di assoluta indifferenza ai saluti anticipati e sbandierati, fra ironia e malizia sul web si scatenano pure i tifosi: «E’ la vendetta biancoceleste per il mancato rinnovo?». Assolutamente no, anche perché sarebbe la Lazio la prima a pagare adesso un’inattesa squalifica del suo primo ministro della difesa. Perderlo due volte in quel maledetto 19 febbraio sarebbe solo un’ulteriore beffa.
 
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